Giovedì l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza in relazione ai reati di cui è accusato in Georgia per aver tentato di ribaltare in quello Stato il risultato delle elezioni presidenziali del 2020. I reati, di carattere penale, di cui dovrà rispondere prevedono condanne pesantissime.
La contea di Fulton, in Georgia, è l'unica in cui gli imputati possono scegliere di non comparire in tribunale per essere formalmente accusati in un procedimento penale.
Per tale motivo, Trump ha preferito che l'incriminazione venisse formalizzata... in remoto. Così, nell'atto ufficiale depositato oggi dai suoi avvocati, l'ex presidente ha affermato di comprendere pienamente la natura delle accuse e il suo diritto di comparire in tribunale.
"Considerando i miei diritti - ha dichiarato Trump nell'atto -, rinuncio liberamente e volontariamente a quello di essere presente alla mia citazione in giudizio sull'accusa e al mio diritto di vedermela letta in pubblica udienza".
Il giudice che tratterà il caso, Tanya Chutkan, ha già avuto modo di emettere delle sentenze su quanto accaduto il 6 gennaio 2021. In una dello scorso anno, aveva dichiarato: "Non è patriottismo, non è difendere l'America prendere le difese di un uomo - che sa benissimo di aver perso - invece che della Costituzione che stava cercando di sovvertire".
All'inizio di questa settimana, altri tre coimputati nello stesso procedimento (in totale sono 19) si sono dichiarati non colpevoli. Tra questi gli ex avvocati di Trump, Ray Stallings Smith e Sidney Powell, nonché l'ex promoter di alcune celebrità, Trevian Kutti, accusata di aver tentato di corrompere un addetto alle operazioni di scrutinio durante le presidenziali del 2020.