Matteo Renzi, da tempo, si è impossesato del PD. Continua a definirlo un partito di sinistra, ma in realtà sta dalla parte di Marchionne e se vede un pugno chiuso si fa venire una crisi isterica.

E nel merito gli risponde Enrico Rossi: «Per Renzi pugno chiuso e bandiera rossa sarebbero "un'immagine da macchietta politica". Per noi invece sono simboli di una grande storia di lotta e di impegno per i diritti dei più deboli e per la democrazia nel nostro Paese. E anche in questo siamo molto diversi.» 

Ed è per questo che Enrico Rossi dal Partito di Renzi se ne è andato. E come dargli torto se la sinistra per Renzi è proporre il neoliberismo chiamandolo socialismo! 

E mentre Renzi era a Torino, la "sua" Firenze è stata occupata da Michele Emiliano, anch'egli piuttosto dubbioso sull'idea di partito di Renzi: «Lunga, intensa e fantastica giornata, quella di oggi in Toscana. Ho incontrato tanta bella gente appassionata, ma soprattutto desiderosa di essere "liberata" da un modo di gestire il partito che contraddice i valori fondativi del Pd.» 

Sottolineando liberata, Emiliano vuole dare risalto all'anomalia Renzi e alle sue contraddizioni che lo hanno portato a fare riforme che mettono in pratica l'esatto contrario delle finalità annunciate.

E quanto possa esser imbarazzante la figura di Renzi lo ha detto, seppur tra le righe, lo stesso Andrea Orlando, anch'egli candidato alla segreteria del Partito Democratico: «Mi ha fatto male vedere i compagni che se ne sono andati e le persone che sono rimaste a casa, ma mi ha fatto ancora più male vedere che qualcuno di fronte a questi due fatti abbia tirato un sospiro di sollievo.» Immaginate un po' chi sia quel qualcuno!

Ricapitolando, Renzi è un neoliberista che dice di essere socialista; Renzi dice di fare leggi che favoriscono i lavoratori ma odia i sindacati e fa regali agli industriali... nella sostanza Renzi sarebbe un bugiardo.

Ed è questo il giudizio dei suoi principali oppositori, i 5 Stelle, sintetizzato nella dichiarazione di Luigi Di Maio in risposta alle accuse lanciate da Matteo Renzi al Movimento nel discorso di chiusura della tre giorni del Lingotto: «Renzi ha chiesto ai portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento di rinunciare all’immunità, facendo credere che il Movimento 5 Stelle la usi proprio come tutti gli altri: Renzi, noi all’immunità ci abbiamo sempre rinunciato

Poi, in merito alle affermazioni di Renzi sulla legalità, Di Maio ne ha sottolineato l'ipocrisia, aggiungendo: «Poi dice che lui e il Pd sono dalla parte della giustizia! Ora Renzi e il Pd sono gli stessi che difendono a spada tratta il ministro Luca Lotti, suo braccio destro, accusato proprio dai magistrati di aver rivelato l’esistenza dell'inchiesta sulla Consip che stava arrivando a toccare Tiziano Renzi. Secondo i pm proprio queste rivelazioni avrebbero gravemente danneggiato l’inchiesta stessa, che ora rischia per queste fughe di notizie di finire nel nulla.

Ad accusare Lotti non sono due persone qualunque, ma due persone che ricoprono o hanno ricoperto ruoli importanti: l’ad dellaConsip Luigi Marroni, piazzato in Consip da Renzi e che ha già detto che non ritratterà; e Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua ed ex consigliere economico di Renzi a Palazzo Chigi. I due testimoni che accusano Lotti sono entrambi vicinissimi a Renzi e nessuno dei due è mai stato querelato da Lotti. Marroni dice di aver addirittura ricevuto totale fiducia dal ministro dell’Economia Padoan, il cui ministero controlla la Consip.

In un Paese civile tutto questo basterebbe per mandare a casa l’intero governo e non solo Lotti.

Perciò delle due l’una: o Renzi sta dalla parte della giustizia o sta dalla parte di Lotti, su cui pende l’accusa gravissima di aver ostacolato quella stessa giustizia a cui oggi Renzi si appella.

Dire “sto dalla parte della giustizia” e poi non chiedere un passo indietro a un ministro indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto, puzza di ipocrisia. Dire “sto dalla parte della giustizia”, quando il tuo governo e il tuo Pd presentano un emendamento al ddl penale che taglia i fondi alle Procure per fare le intercettazioni, significa che stai ancora una volta prendendo in giro gli italiani.»

Ma gli italiani avranno ancora un volta voglia di farsi prendere in giro?