Lunedì, Moonbird, l'aereo da ricognizione di Sea-Watch, alle 13.20, individuava un gommone blu in difficoltà con circa 30 persone a bordo, dichiarando che era "il secondo giorno consecutivo con imbarcazioni in difficoltà al largo della Libia e pochissime navi di soccorso in grado di intervenire".

Da Alarm Phone, più tardi, si faceva sapere che l'Ong era stata contattata da una quarantina di persone in pericolo su una barca al largo della Libia: "Non abbiamo ottenuto la posizione GPS. Nel pomeriggio hanno visto un aereo che li sorvolava. Probabilmente Moonbird, che ha avvistato una barca corrispondente alla descrizione e avvisato le autorità".

Nella notte, la Ocean Viking, a causa del rapido deterioramento delle condizioni meteo, ha informato di avere preso a bordo 34 persone soccorse dalla barca a vela, battente bandiera tedesca, Josefa, dopo che la situazione sulla barca di soli 14 metri era diventata di emergenza. 

Nella mattinata di martedì, Alarm Phone ha confermato che la barca in pericolo da cui era stata contattata ieri, avvistata anche da Moonbird, era la stessa soccorsa durante la notte dalla Josefa e che le 34 persone, tra cui una donna incinta e un bambino, sono quelle che sono state accolte sulla Ocean Viking, nave di soccorso gestita dalle Ong Sos Mediterranee e MSF, che sta operando nella Sar libica e che a bordo ha adesso circa un'ottantina di persone salvate in mare.