Le nozze gay spaccano la Chiesa anglicana, l'arcivescovo Welby pronto a dare battaglia per fermare lo strappo
(di Franca Giansoldati)
Il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. I protestanti non hanno dubbi in questione: l'arcivescovo di Canterbury ha detto che preferirebbe «che la Chiesa d'Inghilterra perdesse il suo status privilegiato di Chiesa istituita del Paese piuttosto che rischiare che la Chiesa globale si divida a causa di disaccordi sul matrimonio omosessuale». Il Guardian è tornato sulla vicenda divulgando un commento fatto da Welby nel corso di un incontro privato con una dozzina di parlamentari a Westminster i quali gli manifestavano preoccupazione per una eventuale apertura alle coppie gay da parte dei pastori protestanti. Poco dopo il portavoce dell'arcivescovo ha dichiarato di non riconoscere i commenti attribuiti a Welby, provando a sminuire il caso.
La questione che sta lacerando anche la Chiesa cattolica e il Vaticano, verrà affrontata dai protestanti la prossima settimana all'interno del Sinodo generale, dove si discuterà di una raccomandazione dei vescovi per consentire al clero di concedere una benedizione alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, anche se i matrimoni in chiesa per le coppie dello stesso sesso continueranno a essere proibiti.
La dissoluzione della Chiesa anglicana sarebbe una rottura epocale in una storia che risale al XVI secolo e porterebbe la Chiesa a perdere i seggi riservati nella Camera dei Lord.
Il tema dell'uguaglianza matrimoniale e dei diritti delle persone LGBTQ+ ha causato profonde fratture tra i protestanti da quando, nel 2013, è stata approvata la legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso in Inghilterra e Galles. La Chiesa protestante ha continuato a rifiutarsi di permettere alle coppie omosessuali di sposarsi in chiesa. Ora si sta lavorando a un compromesso per evitare che i progressisti e i tradizionalisti si dividano ulteriormente. Ma entrambe le parti hanno reagito violentemente alla proposta. I progressisti sostengono che la mossa significherebbe che i cristiani gay sono ancora cittadini di serie B nella Chiesa; i tradizionalisti affermano che si tratta di una rottura con l'insegnamento biblico secondo cui il matrimonio è tra un uomo e una donna.
Alcuni parlamentari hanno minacciato un intervento parlamentare se la Chiesa non si allineerà alla legge. Un gruppo trasversale di circa una dozzina di parlamentari si è riunito mercoledì a Westminster per discutere i possibili passi successivi.