Zuckerberg: Libra non è più un progetto (solo di) Facebook
Mercoledì Zuckerberg è stato messo sulla graticola dai rappresentanti della commissione Finanze della Camera degli Stati Uniti, in maniera bipartisan, sia dai democratici che dai repubblicani.
L'argomento su cui Zuckerberg è stato chiamato a riferire è Libra, la criptovaluta del cui progetto Facebook fa parte, ma da cui, progressivamente, sembra voler però iniziare a prendere le distanze.
Oltre al presidente della commissione, il democratico Waters, anche gli altri rappresentanti, con le loro domande, hanno elencato le perplessità dei legislatori statunitensi riguardo la nuova valuta virtuale annunciata da Facebook.
Che cosa ha risposto, in molti casi anche balbettando, Zuckerberg per rassicurare i membri del Congresso?
Che lo scorso 14 ottobre i 21 membri che fanno parte di Libra hanno definito uno statuto che stabilisce la governance della società, come richiesto dalla legge svizzera. In base al nuovo statuto, la maggior parte delle decisioni richiederà il voto a maggioranza del consiglio direttivo del gruppo, il che significa, secondo Zuckenberg, che Facebook non controlla più il progetto... o almeno non in maniera autonoma ed esclusiva.
In ogni caso, prima che Libra possa essere lanciata ufficialmente, Zuckerberg ha detto che Facebook la supporterà solo nel caso in cui tutte le rassicurazioni richieste dai legislatori Usa, tra cui le norme anti-riciclaggio, saranno soddisfatte.
Inoltre, alla domanda del perché società come Mastercard, Visa, PayPal ed eBay abbiano abbandonato il progetto Libra, il ceo di Facebook lo ha motivato con il fatto che fosse ritenuto troppo rischioso.
Oltre a balbettare su Libra, Zuckerberg ha dovuto affrontare anche pesanti critiche sulla sua principale attività rappresentata da Facebook, per il quale i parlamentari Usa lo hanno accusato di non essere riuscito a controllare e impedire lo sfruttamento dei minori online, la disinformazione politica e la perdita di dati con conseguenze dirette sulla privacy di molti utenti, definendo il suo social network poco o per nulla affidabile a causa dei numerosi scandali di cui è stato protagonista.