La stima del dato congiunturale per il commercio al dettaglio a dicembre 2020 è in aumento del 2,5% sia in valore che in volume. A crescere sono state soprattutto le vendite dei beni non alimentari (+4,8% in valore e +4,5% in volume), mentre sono risultate quasi stazionarie le vendite dei beni alimentari (+0,1% in valore e +0,2% in volume).
Nell'ultimo trimestre dello scorso anno, rispetto ai tre mesi immediatamente precedenti, le vendite al dettaglio diminuiscono del -1,5% in valore e del -0,8% in volume. Tale andamento è determinato dai beni non alimentari che calano del -4,5% in valore e del -3,2% in volume, mentre crescono le vendite dei beni alimentari (+2,4% in valore e +2,2% in volume).
Su base tendenziale, rispetto a dicembre 2019, le vendite al dettaglio diminuiscono del -3,1% in valore e del -3,2% in volume. Anche in questo caso si registra una forte crescita per i beni alimentari (+6,6% in valore e +5,7% in volume) e una caduta per i beni non alimentari (-9,4% in valore e -9,5% in volume).
Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali negative per quasi tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di dotazioni per l'informatica, telecomunicazioni, telefonia (+15,3%), utensileria per la casa e ferramenta (+2,3%) e mobili, articoli tessili e arredamento (+0,5%). Le flessioni più marcate riguardano abbigliamento e pellicceria (-23,4%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-14,6%).
Rispetto a dicembre 2019, nello stesso mese del 2020 il valore delle vendite al dettaglio diminuisce sia per la grande distribuzione (-2,5%) che per le imprese operanti su piccole superfici (-6,6%). Le vendite al di fuori dei negozi calano del -12,3%, mentre il commercio elettronico è in forte aumento (+33,8%).
Così l'Istat ha commentato i dati:
"Nel complesso del 2020 le vendite al dettaglio sono state fortemente influenzate dall'emergenza sanitaria, che ha determinato una flessione annua del 5,4%, con una forte eterogeneità dei risultati sia per settore merceologico, sia per forma distributiva.Il comparto non alimentare ha subito una pesante caduta, anche a causa delle chiusure degli esercizi disposte per fronteggiare l'emergenza sanitaria, mentre il settore alimentare ha segnato un risultato positivo".