Sono 889 i milioni di tasse sospese, di cui circa 500 milioni relativi ai soli club di Serie A, durante la pandemia e in scadenza il prossimo giovedì, che le società di calcio dovranno, ma è meglio dire dovrebbero, pagare al fisco.
Grazie all'emendamento nella legge di bilancio 2023 voluto dal senatore e presidente della Lazio, Claudio Lotito, le società di calcio professionistiche potranno pagare quanto dovuto in 60 rate [5 anni, ndr] e con un aggravio, solo, del 3%.
Nessun problema per il ministro dello Sport, Abodi:
"Il principio che ha mosso il governo fin dal principio è stato nessuno sconto, nessun regalo, nessuna norma differente da quelle che sono a disposizione delle imprese. Le società calcistiche pagheranno tutto, pagheranno nelle forme consentite anche agli altri ovvero 60 rate e dovranno pagare degli interessi [si ricorda che l'inflazione è nel 2022 è superiore all'8% e che gli interessi legale sono molto più alti del 3%, ndr].L'unica novità che mi auguro è il congelamento del rischio penale. Si tratta di trovare armonia nel rapporto tra l'agenzia delle entrate che concede una rateizzazione e, rispettando il piano di pagamenti, il rischio di essere perseguito. Il rischio decade con il pagamento dell'ultima rata, se invece si salta una rata si perde il beneficio. Ricordo, inoltre, che interveniamo in un tempo breve per risolvere un problema nato nove mesi fa e affrontato rimandando".
Contro il provvedimento si è scagliato, tra gli altri, il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha dichiarato:
"È folle! Il Governo Meloni ha tolto 230 milioni di euro dalla 18 App e regala 890 milioni alle società di serie A. Uno schiaffo alla cultura, uno schiaffo ai giovani, una marchetta ai presidenti di un calcio pieno di debiti. Noi siamo gli unici a protestare, gli altri tutti zitti. Follia pura."
Come al solito, Renzi pecca di protagonismo, visto che anche il presidente del M5s, Giuseppe Conte, si è detto contrario all'emendamento Lotito, facendo presente, più correttamente, che i soldi con cui viene finanziata la donazione alle società di calcio sono quelli tolti al Reddito di Cittadinanza.
In pratica la Robin Hood al contrario, Giorgia Meloni, toglie ai poveri per dare ai ricchi... per consentir loro di pagare stipendi milionari a calciatori che non vivono certo in stato di necessità... mica sono dei miseri "occupabili" gente che tira calci ad un pallone!