Coronavirus in Italia, al 30 marzo: contagi in calo e decessi in aumento, ma...
Domenica erano 756 i deceduti con Covid-19, lunedì questo numero è salito a 812, portando il totale delle vittime a 11.591 su un totale di 101.739 casi di contagio accertati, di cui 75.528 ancora positivi, con un incremento di 1.648 rispetto a ieri.
Al tavolo della conferenza stampa, Borrelli e il prof. Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, hanno espresso la loro soddisfazione per la riduzione dell'incremento delle persone ancora positive e, di conseguenza, dell'efficacia delle misure di distanziamento sociale adottate.
Un entusiasmo del tutto ingiustificato, proprio perché basato sull'aumento contenuto degli attuali positivi. Ora questo valore, come è noto, si ottiene partendo dal numero di nuovi contagiati (oggi 4050) e sottraendo da questo il numero dei guariti e quello dei deceduti. Quindi, diminuisce sia quando ci sono molte guarigioni, ma anche quando ci sono molti decessi. Entusiasmarsi se questo valore è più basso non ha molto senso e soprattutto senso non ne ha in assoluto, se lo utilizziamo per valutare l'efficacia delle misure governative.
Ci viene sempre ripetuto che le misure adottate hanno lo scopo di contenere la diffusione del contagio. L'obiettivo che ci si è posti è di portare la R (che sta per rate, transmission rate), cioè il tasso di trasmissione del contagio, ovvero il numero di persone che un contagiato finisce per infettare, al di sotto di 1. Pertanto quello che conta è valutare l'incremento dei nuovi positivi e oggi è stato di 4050 unità, contro le 5262 di ieri. L'incremento, o l'eventuale decremento, delle persone attualmente positive serve a poco. Paradossalmente potrebbe anche esserci un decremento, ma non sarebbe una bella notizia se questo fosse dovuto ad un aumento dei contagiati, accompagnato da un aumento maggiore di decessi.
Quello che preoccupa è che i rappresentanti della Protezione Civile e del comitato tecnico-scientifico non danno l'idea di preoccuparsi molto dell'elevato numero di decessi nel nostro paese e sembrano aver rinunciato ad individuarne la causa.
Continuando con i dati, le persone guarite sono 14.620. I pazienti ricoverati con sintomi sono 27.795, quelli in terapia intensiva 3.981, mentre 43.752 le persone che si trovano in isolamento domiciliare.
Nonostante i 42.161 contagi (accertati) e i 6.818 decessi registrati in Lombardia, il presidente della regione, Attilio Fontana, lunedì era in trans propagandistica per la realizzazione di un ospedale temporaneo anti-Covid realizzato al Portello...
In alcuni servizi televisivi andati in onda domenica, il contagio nel bergamasco sembrerebbe essere stato "favorito" anche dalla scarsa o assoluta incapacità da parte di alcuni ospedali di rispondere con misure efficaci ai primi casi riscontrati e non riconosciuti di persone affette da Sars-CoV-2. Ma di questo Fontana non ne ha parlato.