Dall'intervista al Corriere della Sera:

«In Cdm abbiamo preso un impegno: approvare entro l'anno il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Inoltre, i ministri competenti effettueranno una ricognizione sia delle risorse già esistenti sia del personale da mettere a disposizione dei Comuni, a partire da quelli più piccoli. Abbiamo poi dato mandato al ministro Musumeci di creare un gruppo di lavoro interministeriale per gli interventi di medio e lungo periodo. C'è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un'Italia più sicura e protetta».

Già nello scorso aprile la sora presidente Meloni si lamentava delle "diverse piattaforme italiane per l'estrazione del gas, quasi tutte completamente inattive", chiedendo al governo di allora di "emanare un decreto per far ripartire subito gli impianti di estrazione già presenti nel nostro territorio". Perché aspettano ancora?

Coerentemente, una volta al governo. ha presentato un decreto per l'incremento dell'offerta di gas di produzione nazionale. Già nel 2016 dichiarava che avrebbe votato a favore del referendum sulle trivelle:

«Domani andrò a votare al referendum sulle trivelle e voterò sì. Rivolgo un appello ai cittadini: non fate passare sottotraccia un referendum molto importante per la qualità del nostro ambiente e la difesa del nostro mare». 

C'è però un fatto. Come è possibile far  coincidere un  "piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico" supportando la produzione di energia fossile... oltretutto quando l'Europa ti dà un sacco di soldi per creare - perlomeno - parchi eolici e fotovoltaici? A dire di un qualunque scienziato che si occupi di ambiente è l'uso di energia fossile ha causato il surriscaldamento del globo e gli eventi climatici estremi ne sono la diretta conseguenza. 

E la sora presidente che fa? Riattiva le trivelle e si impegna, allo stesso tempo ad approvare entro l'anno il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico!


Sempre dal Corriere:

«La manovra lo dimostra: avevamo poche risorse e abbiamo deciso dove concentrarle. Emergono priorità e una visione: crescita economica e attenzione al lavoro... E poi l'attenzione ai redditi più bassi. Alcuni sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media...»

In realtà, la Robin Hood della Garbatella ha dato una decina di euro in busta paga a chi lavora, ha ripristinato i voucher, ha aumentato la flat tax  per le partite iva con fatturato fino a 85mila euro per consentire ai liberi professionisti di farsi pagare in nero anche grazie all'innalzamento del tetto del contante fino a 5mila euro, ha tolto il reddito di cittadinanza agli "occupabili" perché vadano a lavorare a 600 euro al mese magari pagandone fino a un terzo per gli spostamenti sul luogo di lavoro e soprattutto ha detto alle imprese che il suo governo non disturberà chi produce... affermazione che in molti interpreteranno nel senso che "adesso è iniziata la pacchia" e potremo fare un po' quel che .... ci pare.

In pratica, la sora Meloni, adesso presidente del Consiglio, è palesemente afflitta da renzismo acuto, la malattia che fa dire ad un politico di aver licenziato un provvedimento per ottenere un determinato risultato che però, in base all'evidenza di quanto presentato, non potrà che essere del tutto opposto rispetto a quanto annunciato.

Forse proprio per questo motivo, la sora presidente oggi si è incontrata con Calenda, l'attuale controfigura di Renzi e, in base a quanto riassunto dal leader di Azione i due si sarebbero pure piaciuti. 

«Con la premier Meloni - il resoconto dell'incontro riportato di seguito è quello fornito dall'Agenzia Dire, www.dire.it - un incontro costruttivo. Dal Pd un atteggiamento infantile, un'opposizione così possono farla anche i bambini, noi non faremo ostruzionismo».

Sono le parole di Carlo Calenda dopo un'ora e mezza di faccia a faccia con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Al centro del dibattito, la legge di Bilancio che dalle prossime settimane è attesa all'esame delle Camere:

«Siamo entrati nel merito del provvedimento e abbiamo scorso le nostre proposte», ha detto il leader di azione incontrando i giornalisti. «È stato un incontro molto positivo e costruttivo fatto nel merito dei provvedimenti - spiega Calenda - se invece Forza Italia, non sabotasse Meloni ma contribuisse a fare la manovra, e se l'opposizione invece di andare in piazza presentasse dei provvedimenti migliorativi questo sarebbe un Paese normale. ...Il Partito democratico ha un atteggiamento molto infantile. Hanno un modo di fare opposizione che non ci trova d'accordo. L'opposizione si fa in modo costruttivo, altrimenti la possono fare anche i bambini. Da parte nostra, non c'è nessuna nostra disponibilità ad essere parte di questa coalizione di governo. Abbiamo offerto al Pd di vederla insieme questa contromanovra e non c'è stata risposta. ...Abbiamo incontrato persone che ci sono sembrate preparate. Noi non faremo ostruzionismo parlamentare per mandare il governo in esercizio provvisorio che sarebbe gravissimo per il Paese. ...Con i tempi per l'approvazione della manovra molto stretti abbiamo pensato che fosse più utile fare questo lavoro preliminarmente al deposito del provvedimento...»


E questo a cui stiamo assistendo non dovrebbe essere considerato un circo? A proposito... non ci sono anche i pagliacci tra coloro che lavorano in un circo? Per l'appunto...