"Come capogruppo del Partito Democratico in commissione di Vigilanza Rai esprimo a Lucia Goracci, alla troupe, al Tg1 e a tutta la Rai la piena e forte solidarietà per il gravissimo episodio di violenza subito in Romania da parte di una senatrice no-vax. Un’aggressione con sequestro della cronista che chiama in causa non solo il diritto d’informazione ma anche le relazioni tra Italia e Romania. Goracci, infatti, non solo non è stata difesa dalla polizia ma addirittura, come se fosse lei la colpevole, è stata perquisita e trattenuta ore in commissariato. Su questo riteniamo che il governo italiano debba pretendere spiegazioni e scuse da parte di Bucarest e per questo presenteremo un’interrogazione in commissione Esteri di Camera e Senato".

Così Valeria Fedeli, capogruppo del Partito Democratico in commissione di Vigilanza Rai, ha commentato l'episodio che ha visto protagonista l'inviata Rai, Lucia Goracci che, dopo aver intervistato la senatrice romena Diana Iovanovici Șoșoacă, ne è rimasta ostaggio insieme alla troupe del Tg1.

Così l'inviata della Rai Lucia Goracci ha riassunto l'accaduto in un servizio mandato in onda sui tg Rai:

Diana Iovanovici Șoșoacă (Bucarest, 13 novembre 1975) è un avvocato che politicamente appartiene all'estrema destra. Ha guadagnato notoriamente popolarità nel 2020, dopo aver pubblicato diversi post contro le misure di restrizione COVID-19 sui social media, a partire da Facebook. Iovanovici Șoșoacă è un ex membro dell'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR) e fa parte del Senato della in rappresentanza della contea di Iași dal 21 dicembre 2020. Şoşoacă è una dei principali esponenti no vax in Romania. Șoșoacă sostiene anche il ritiro della Romania dall'UE oltre che essere una sostenitrice di politiche anti-immigrazione.

La Romania è un Paese membro dell'Unione europea. Viene da chiedersi che cosa avrebbe potuto credere di poter fare la senatrice di estrema destra se la Romania non avesse avuto legami con gli altri Paesi europei. Comunque, questi sono gli estremi di destra per i quali i sovranisti italici, quelli che propongono Berlusconi come presidente della Repubblica, vanno orgogliosi.