Un piano strategico per la gestione degli orsi e di tutti gli animali selvatici: è una delle novità emerse dal tavolo di confronto tecnico sulla gestione degli orsi in Trentino, che si è svolto questa mattina al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Nell'audizione odierna sono state coinvolte le associazioni di protezione animale.  La task force del MASE, in accordo con le indicazioni fornite dalle associazioni, si è resa disponibile allo studio di un piano strategico per la gestione dei plantigradi, e in generale per la convivenza con gli animali selvatici, da definire sulla base delle necessarie valutazioni scientifiche. Le associazioni si sono impegnate a far pervenire in breve tempo i contributi tecnici che saranno presi in considerazione nell'elaborazione della strategia.Il confronto con le associazioni, voluto dal Ministro Pichetto e dal Sottosegretario Barbaro, sarà il metodo che il MASE adotterà per le tematiche della biodiversità e più in generale ambientali.

Questa è la nota pubblicata dal Mase a commento della riunione avvenuta il 26 aprile. Una riunione commentata positivamente dalle associazioni animaliste che hanno confermato l'invio delle proprie osservazioni e analisi che, per l'Oipa, saranno redatte anche sulla base delle informazioni e delle proposte dei propri delegati trentini.

Assente ingiustificato, il presidente della PAT, Maurizio Fugatti, che malignamente l'Enpa lo ha dato impegnato a studiare la proposta di legge presentata questa mattina dalla giunta provinciale che prevede l'apertura della caccia all'orso e ai lupi in Trentino... a ulteriore conferma di come la sua amministrazione abbia gestito il Pacobace nel corso degli anni.

Unna gestione che però, secondo una testata locale, la Procura della Corte dei Conti avrebbe messo sotto osservazione avviando al riguardo un'inchiesta. 

"Abbattimento e trasferimento di massa degli orsi non sono soluzioni. È un bene che il ministero dell'Ambiente intervenga a gamba tesa. La gestione dei plantigradi dev'essere sottratta alla politica locale e riconsegnata agli esperti con la regia del ministero, che deve dare linee di indirizzo precise, e con un ruolo più incisivo dell'Ispra", ha dichiarato Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, anche lei presente questa mattina durante l'audizione."Pensare di abbattere o trasferire gli orsi in massa - ha proseguito la parlamentare - sarebbe, oltre che assurdo e impraticabile, la completa negazione del percorso compiuto finora e del successo ottenuto da Life Ursus nell'operazione di ripopolamento. Semmai occorre creare le condizioni per la migliore convivenza tra uomo ed orso nel Trentino e la dispersione degli animali in tutto l'Arco alpino come da progetto originario. A questo scopo sono essenziali le creazione di corridoi faunistici (per i quali, durante la discussione della legge di bilancio, l'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell'Ambiente aveva chiesto, con un emendamento a mia prima firma, 12 milioni, purtroppo invano), l'identificazione e il monitoraggio degli orsi, sistemi adeguati di controllo delle nascite, rapida introduzione o potenziamento di mezzi dissuasivi e di prevenzione (come l'installazione di cassonetti anti-orso), informazione puntuale e aggiornata alla popolazione e ai turisti.È vero - ha poi ricordato - che quella di Trento è una Provincia autonoma, ma in fin dei conti il responsabile di fronte alla Commissione europea e alla comunità internazionale è il governo italiano. Bene dunque che l'esecutivo entri a gamba tesa sulla gestione di questi animali. Più in generale deve cessare l'atteggiamento di guerra alla fauna selvatica per applicare in maniera corretta, con metodi non cruenti, il concetto-cardine di convivenza".


Crediti immagine: MASE