Thus Spoke Joseph Conte:

È vero... scomodare Friedrich Nietzsche per una dichiarazione di Conte è forse un tantinello eccessivo, ma quanto accaduto oggi è comunque da sottolineare.

Il presidente del Consiglio in carica, si è presentato fuori da palazzo Chigi per sostenere l'iniziativa di Draghi. Ma soprattutto ha invitato i 5 Stelle a non disperdere quanto fatto finora con Pd e Leu, chiedendo al Movimento, in pratica, di appoggiare il tentativo di Mario Draghi nel formare un nuovo esecutivo. Italia Viva non è stata citata neppure per sbaglio.

Le raccomandazioni per le tre forze politiche sono state accompagnate anche dalle raccomandazioni a Draghi, il cui governo dovrà però avere una connotazione politica. Un concetto ripetuto un numero infinito di volte, tanto per farne capire l'importanza.

Inoltre, Conte, oltre a ringraziare il capo dello Stato (anche se non è ben chiaro per che cosa) ha tenuto a dire che lui è stato e continua ad essere al servizio del Paese. Pertanto, chiunque affermi il contrario, lo fa esclusivamente in malafede.

Le parole del premier sono state un colpo sotto la cintura per il sovranista indeciso, Matteo Salvini, che subito ha dichiarato:

"Se qualcuno a sinistra ha in mente la riedizione del governo Conte, cambiando Conte con Draghi, non ci interessa".Da sinistra, invece, hanno gradito e hanno ringraziato Conte, anche se, almeno per quanto riguarda il Pd, la via per il sostegno a Draghi è adesso molto più definita e meno sfumata di qualche ora fa.

Dopo le dichiarazioni del premier attuale, per Draghi si aprono due possibilità per poter dar vita ad un nuovo esecutivo.

La prima è quella voluta da Renzi: un'ammucchiata con il centro destra, il Pd responsabile, Italia Viva e chiunque voglia partecipare al banchetto, in modo da potersi spartire il malloppo del Recovery Fund secondo metodi e criteri che non prevedano sorprese e che diano sicurezza a Renzi di un futuro politico e/o post politico di assoluta tranquillità.

La seconda è quella che prevede un governo politico supportato però non da un Pd responsabile ma da un Pd di sinistra, da 5 Stelle e da Leu: una sorte di Conte ter, guidato però da Draghi, che possa attrarre, grazie anche ad una rinnovata squadra di ministri, maggiori consensi dai centristi del gruppo misto o da nuovi transfughi di ritorno agli ovili da cui erano fuggiti in precedenza. 

Un'eventualità, quest'ultima, che finirebbe per essere una vera e propria beffa per il senatore Renzi e per i suoi pretoriani, ormai sempre più in stato confusionale, come dimostrano le ultime astruse dichiarazioni di Ettore Rosato: 

"Sono convinto che il Governo Draghi non sarà un governo tecnico, anzi sarà il più politico degli ultimi anni, perché imporrà decisioni politiche ad una maggioranza più ampia della precedente".