Lo scorso venerdì si è tenuta una conferenza stampa sulla prosecuzione della campagna vaccinale, a cui hanno partecipato il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, il Direttore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Nicola Magrini, il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza e il Generale Tommaso Petroni, Direttore dell'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia.

Prende ufficialmente il via la nuova campagna vaccinale in vista del prossimo autunno-inverno e, soprattutto, con l'arrivo dei nuovi vaccini di Pfizer e Moderna adattati alla variante BA.1 di Omicron dei quali, nel mese di settembre, sono attese 19 milioni di dosi che verranno somministrate su base volontaria, offerti in via prioritaria a over 60, fragili, personale sanitario, personale delle Rsa e donne in gravidanza. Al momento viene esclusa la possibilità di un nuovo richiamo (quinta dose) per chi tra fragili e over 60 abbia già ricevuto il secondo booster nei mesi scorsi. 

"In un primo momento - ha spiegato Rezza - pensavamo di bloccare la circolazione dell'infezione raggiungendo una percentuale elevata di vaccinati. Con le varianti emergenti e la waning immunity (ovvero il calo dell'immunità, ndr.) abbiamo invece capito che questo obiettivo non era raggiungibile. I vaccini si sono invece dimostrati efficacissimi nel proteggere le persone da malattia grave e morte. Nonostante il virus ci abbia accompagnato durante tutta questa estate c'è stata una dissociazione con i dati relativi alle ospedalizzazioni e soprattutto ai ricoveri in terapia intensiva, non c'è stata alcuna congestione delle strutture sanitarie. Anche questo è stato un grande successo"."Ora - aggiunge il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute - il cambio di paradigma ci porta a voler proteggere soprattutto le persone più esposte a rischio, ed a questo principio si ispira la nuova circolare. Andiamo quindi verso una strategia vaccinale che ricorda molto quella già adottata contro l'influenza con vaccini disponibili per tutti in termini regolatori ma raccomandati come misura di sanità pubblica per particolari categorie"."Andremo a vaccinare chi non ha fatto la prima dose di richiamo e, soprattutto, chi non ha ancora fatto la seconda dose di richiamo ed appartiene a categorie ad alto rischio di sviluppare malattia grave. Includeremo poi nella vaccinazione anche gli operatori sanitari per proteggerli, come si fa anche contro l'influenza, per non determinare carenze nell'assistenza. Perché meno si ammalano e meglio è per il funzionamento delle strutture sanitarie e per i pazienti. Verranno infine inclusi gli operatori delle Rsa e le donne in gravidanza". 

Che ne sarà dei vaccini originari? Come spiegato da Magrini questi verranno "in parte donati ai Paesi richiedenti" e in parte potranno essere utilizzati per chi non si è ancora vaccinato dal momento che attualmente "restano poi fortemente raccomandati per il ciclo primario". Ad oggi, ha ricordato Locatelli, l'Italia ha già donato "oltre 58 milioni di dosi di vaccino a Paesi meno fortunati del nostro, di questi circa 53 milioni attraverso Covax".

Infine, sull'organizzazione della nuova campagna vaccinale questo è ciò che ha dichiarato il generale Petroni: "Nel piano elaborato abbiamo interessato le Regioni per la chiamata attiva da parte dei medici di base. Questo è importantissimo perché permette di raggiungere in maniera più capillare anziani, fragili come le persone più isolate".