Al Salamò Alaikum (la pace sia con voi) ha detto il Papa iniziando il proprio intervento in occasione dell'incontro interreligioso che si è svolto al Founder's Memorial di Abu Dhabi e che ha caratterizzato questa giornata della visita pastorale di Francesco negli Emirati Arabi.

L'incontro odierno tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib ha avuto come gesto concreto la firma di entrambi sul “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, che è da considerare non solo come elemento imprescindibile nell'indicare quale sia la corretta via dei rapporti tra cristianesimo e islam ma anche come un messaggio dal forte connotato politico che non potrà certo essere ignorato sul piano internazionale.

Il contenuto della dichiarazione è un messaggio ecumenico "in nome di Dio" in cui "i musulmani d'Oriente e d'Occidente –, insieme alla Chiesa Cattolica – con i cattolici d'Oriente e d'Occidente –, dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio."

Una via comune non fine a se stessa, ma per favorire una convivenza "in nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro, per popolare la terra e diffondere in essa i valori del bene, della carità e della pace."

Nel documento, si indicano nel "deterioramento dell'etica" e "nell'indebolimento dei valori spirituali e del senso di responsabilità" le responsabilità che conducono molti a "cadere o nel vortice dell'estremismo ateo e agnostico, oppure nell'integralismo religioso, nell'estremismo e nel fondamentalismo cieco, portando così altre persone ad arrendersi a forme di dipendenza e di autodistruzione individuale e collettiva.

La storia afferma che l'estremismo religioso e nazionale e l'intolleranza hanno prodotto nel mondo, sia in Occidente sia in Oriente, ciò che potrebbe essere chiamato i segnali di una «terza guerra mondiale a pezzi», segnali che, in varie parti del mondo e in diverse condizioni tragiche, hanno iniziato a mostrare il loro volto crudele; situazioni di cui non si conosce con precisione quante vittime, vedove e orfani abbiano prodotto. Inoltre, ci sono altre zone che si preparano a diventare teatro di nuovi conflitti, dove nascono focolai di tensione e si accumulano armi e munizioni, in una situazione mondiale dominata dall'incertezza, dalla delusione e dalla paura del futuro e controllata dagli interessi economici miopi.

Affermiamo altresì che le forti crisi politiche, l'ingiustizia e la mancanza di una distribuzione equa delle risorse naturali – delle quali beneficia solo una minoranza di ricchi, a discapito della maggioranza dei popoli della terra – hanno generato, e continuano a farlo, enormi quantità di malati, di bisognosi e di morti, provocando crisi letali di cui sono vittime diversi paesi, nonostante le ricchezze naturali e le risorse delle giovani generazioni che li caratterizzano. Nei confronti di tali crisi che portano a morire di fame milioni di bambini, già ridotti a scheletri umani – a motivo della povertà e della fame –, regna un silenzio internazionale inaccettabile."



Temi ricorrenti, come si può vedere, nei discorsi e negli scritti di Francesco e che in questo Documento, vengono sottolineati e riassunti per punti.

Si invita quindi a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune.

Si afferma che la libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione.

Giustizia basata sulla misericordia, dialogo, comprensione, diffusione della cultura della tolleranza diventano così elementi imprescindibili su cui si deve basare la convivenza.

Convivenza da cui non possono essere esclusi il dialogo tra i credenti, la protezione dei luoghi di culto e in nome della quale va codannato il terrorismo "che minaccia la sicurezza delle persone, sia in Oriente che in Occidente, sia a Nord che a Sud, spargendo panico, terrore e pessimismo non è dovuto alla religione – anche se i terroristi la strumentalizzano – ma è dovuto alle accumulate interpretazioni errate dei testi religiosi, alle politiche di fame, di povertà, di ingiustizia, di oppressione, di arroganza; per questo è necessario interrompere il sostegno ai movimenti terroristici attraverso il rifornimento di denaro, di armi, di piani o giustificazioni e anche la copertura mediatica, e considerare tutto ciò come crimini internazionali che minacciano la sicurezza e la pace mondiale. Occorre condannare un tale terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni."

Convivenza da cui non può neppure essere esclusa una revisione del concetto di cittadinanza che preveda l'abolizione del termine minoranze che "prepara il terreno alle ostilità e alla discordia e sottrae le conquiste e i diritti religiosi e civili di alcuni cittadini discriminandoli."

Quasi rivoluzionaria, pensando al mondo islamico, l'indicazione poi della "necessità di riconoscere il diritto della donna all'istruzione, al lavoro, all'esercizio dei propri diritti politici", oltre a quello di "liberarla dalle pressioni storiche e sociali contrarie ai principi della propria fede e della propria dignità."

Diritti fondamentali da cui non possono essere esclusi bambini, anziani, deboli, disabili, oppressi...


Al-Azhar e la Chiesa Cattolica si fanno promotori del documento promettendo di portarlo ovunque all'attenzione di autorità, politici, religiosi, istituzioni a tutti i livelli, sollecitando a tradurne i contenuti "in politiche, decisioni, testi legislativi, programmi di studio e materiali di comunicazione."