L'olio al CBD è diventato un prodotto molto popolare negli ultimi anni, grazie alle sue proprietà terapeutiche e alla sua capacità di alleviare lo stress e l'ansia. Tuttavia, in Italia, il governo ha un atteggiamento ambivalente nei confronti delle società che lo vendono. Da un lato le finanzia, con cifre anche importanti, erogate tramite bandi statali. Dall'altro blocca loro le vendite, impedendo di commercializzare i loro prodotti. 


Una delle società che sta affrontando le acque mosse di questa politica è Justmary. La società vende, fra gli altri, olio al CBD di alta qualità e, recentemente, ha ricevuto un finanziamenti da 65.000 euro dal governo italiano (tramite l’agenzia simest), per sviluppare il proprio business. Nel caso di JustMary, il 20% è a fondo perduto. 

Matteo Moretti, CEO di Justmary, ha dichiarato: "Il governo italiano finanzia le società di olio CBD, ma poi ci impedisce di vendere i nostri prodotti. Tutto questo nonostante molti comprino marijuana sul mercato illegale, favorendo  la criminalità, cosa che invece andrebbe combattuta. Senza dimenticare che mettono alle strette  società che loro stessi hanno finanziato. Se trattano così i loro investimenti si capiscono i problemi a trovare i fondi per la legge di bilancio. Da parte nostra vorremmo invece fare la nostra parte, pagando le tasse, così da aiutare a coprire le spese dello Stato. Secondo stime, la piena legalizzazione della marijuana, come già avvenuto in California, porterebbe nelle casse dello stato circa 5 miliardi di euro”, conclude Moretti.

Il mercato del CBD sta crescendo rapidamente in tutto il mondo, con un valore stimato di 20 miliardi di dollari entro il 2024. In Italia, il mercato del CBD è ancora relativamente piccolo, ma sta crescendo rapidamente. Tuttavia, le possibili restrizioni imposte dal governo potrebbero limitarne la crescita, impedendo alle società di sfruttare appieno il loro potenziale.

 

Maggiori informazioni su JustMary:

Justmary ha chiuso il 2022 con 700.000 euro di fatturato. La società ha 20 collaboratori, da sommare all’indotto e, nel 2022, ha speso 300.000 euro per comprare prodotti, da sommare a oltre 500.000 euro spesi in servizi come marketing, spedizioni e contabili.