Come noto il Papa ha dichiarato di essere disposto ad andare a Mosca ad incontrare Putin per vedere di arrivare in qualche modo, ad un cessate il fuoco!

Come da previsione vaticane la notizia si è sparsa ed è oggetto di discussione. Ossia: purché se ne parli? Certo, obiettivo raggiunto, perché oltre questo è impensabile che la cosa, oltre alle dichiarazioni d'intenti, abbia un qualunque seguito, per motivi accessibili a tutti.

In Russia è vivente e felicemente regnante il patriarca Kirill capo della chiesa ortodossa russa ossia la comunità religiosa più numerosa ed influente nel vasto territorio russo. Ora Kirill, ex collega di Putin al KGB, con le sue dichiarazioni volte a dare alla guerra scatenata dallo Zar una giustificazione teologica, è il suo principale sostenitore visto che gli porta in dono l'approvazione, il consenso e l'appoggio di almeno metà dei cittadini russi.

Di questo appoggio Putin ha più bisogno del pane, perché deve giustificare agli occhi dei suoi sudditi, le evidenti difficoltà in cui oggi il paese si dibatte, e soprattutto deve far digerire a migliaia di madri, figli, mogli, padri e fratelli dei caduti in guerra la perdita dei loro congiunti, scomparsi oltre i confini del paese, non si bene perché!

In una situazione come questa, visibile e comprensibile da chiunque,  è quantomeno da "ingenui" (per non dire di peggio) pensare che Putin sia disposto a disperdere un patrimonio del genere per consentire al Papa (cattolico e come tale non precisamente amato dagli ortodossi) di andare a Mosca a bacchettarlo, se pur sotto l'ipocrita e melliflua formula dell'umile richiesta!

Pensiamo solo per un momento che fine farebbe il pur rispettabilissimo Dalai Lama, se venisse in Italia a dettare a Draghi un qualunque indirizzo politico.

Quindi, di che cosa parliamo? Dell'ammuina vaticana volta far credere di aver una qualunque inesistente influenza? Sì, proprio di questo!! 
Amen.