I giovani "gretini" sono diventati un fenomeno interessante per politici italiani tanto che adesso, in maniera bipartisan, hanno iniziato a chiederne il voto.

A Salvini hanno detto quanti erano quelli scesi in piazza lo scorso venerdì per manifestare in favore di soluzioni che possano limitare il fenomeno del cambiamento climatico e lui, all'istante, è diventato ambientalista:

"Viva i ragazzi che scendono in piazza. La Lega vorrebbe dargli anche il diritto di voto a 16 anni. Ripresenteremo la proposta di legge per abbassare a 16 anni il diritto di voto, i ragazzi oggi sono informati".

E se a destra s'ode uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo.

Ecco allora che Enrico Letta, pure lui fulminato sulla via della Thunberg, in una intervista a Repubblica, ha dichiarato che dobbiamo dare il voto ai sedicenni:

"I giovani, rispetto agli over65, erano tanti (il doppio) nel dopoguerra, mentre ora sono pochissimi ora, quasi la metà". E per questo, evidentemente, "sono un bene comune, da rafforzare".

Per capire la logica del suo ragionamento, vista la premessa, per chi ne ha voglia si vada a leggere l'intervista.

Inutile aggiungere che, seppur trafelato e con il fiatone, anche Luigi Di Maio è arrivato ad esprimersi sull'argomento, dicendosi del tutto d'accordo, aggiungendo pure che tale proposta ha ovviamente origine dal M5S. Stesso discorso pure per Nicola Zingaretti

Adesso, quello che è interessante capire è se sia giusto o meno far votare i giovani. Visto che è impossibile definirlo per logica, questo è un estratto delle opinioni in rete. Ognuno ne tragga le conseguenze che meglio crede.

"È controproducente e dannoso dare il potere di voto ai sedicenni se non si istruiscono gli stessi. Il che è abbastanza difficile visto che il principale organo di informazione propone quiz, tette, culi, isole della tentazione, grandi fratelli e puttanate simili.""Nello stesso giorno in cui si affossa lo Ius Culturae (1) si propone il voto ai sedicenni! Ma allora ditelo che la caratteristica imprescindibile per una carriera politica di livello è l'imbecillità conclamata.""Senza una corretta educazione civica nelle scuole credo che i sedicenni in grado di votare con coscienza siano ben pochi, tuttavia se teniamo in considerazione che certi soggetti adulti sono in grado di votare, allora forse i sedicenni diventano il male minore.""Il voto è una cosa seria. Ampliare la base elettorale non rappresenta ontologicamente IL problema; importante sarebbe far giungere i sedicenni ad un voto ragionato e consapevole. E qui hanno fallito genitori e mass media. Leggiamo, capiamo, partoriamo pensieri."

Ed ecco un esempio di futuro voto consapevole:

"Dopo il sabato sera passato in disco a rimorchiare la tipa, per poi postare qualche foto sui social, io e lei per avere più like e dopo aver whatsappato col Gianlu, con la Vale, e dopo una veloce skrollata allo smart... LA DOMENICA CHE SI FA? ANNAMO A VOTA' VA!"

Ma c'è un motivo più che serio che può far pensare che far votare i sedicenni non sia proprio una così buona idea:

 

 


(1) Lo ius cultarae prevede che può ottenere la cittadinanza il minore straniero, nato in Italia o entrato nel nostro Paese entro il 12esimo anno di età, purché abbia frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli di studio oppure abbia seguito percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali per conseguire una qualifica professionale.