Solo 68,5 milioni le persone che attualmente sono sfollate in tutto il mondo, con 25,4 milioni di queste che attraversa i confini internazionali in cerca di protezione. Queste persone hanno in genere buone condizioni di salute, ma rischiano di ammalarsi durante il viaggio o, soprattutto, durante il soggiorno nei paesi di accoglienza a causa di cattive condizioni di vita o perché si devono adeguare ad un diverso stile di vita.

Questa è la principale conclusione del primo rapporto sulla salute dei rifugiati e dei migranti in Europa pubblicato dall'OMS e realizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale per la Salute, la Migrazione e la Povertà (INMP), sulla base di oltre 13mila documenti.

Il "Report on the health of refugees and migrants in the WHO European Region", il primo del suo genere, in base alle prove documentali raccolte, vuole favorire la creazione di sistemi sanitari dedicati anche ai migranti negli Stati europei, e non solo, in cui l'OMS opera.

Questo rapporto cerca di mettere in luce le cause, le conseguenze e le risposte ai bisogni di salute e alle sfide affrontate dai rifugiati e dai migranti nella regione, fornendo anche un'istantanea dei progressi compiuti.

Inoltre, il rapporto cerca di identificare le lacune per migliorare la raccolta e la disponibilità di dati di alta qualità e per stimolare iniziative politiche. La relazione rappresenta un impulso tanto necessario per gli Stati membri e le altre parti interessate per garantire un'assistenza sanitaria di alta qualità per tutti.

A proposito. Il rapporto invita gli Stati a fornire una copertura sanitaria di qualità e accessibile, nonché protezione sociale, per tutti i rifugiati e migranti, indipendentemente dal loro status giuridico; a rendere i sistemi sanitari culturalmente e linguisticamente sensibili per superare le barriere della comunicazione; a migliorare la raccolta di dati sulla salute dei rifugiati e dei migranti. In pratica, l'esatto contrario di ciò che l'attuale Governo in Italia vuol realizzare con il "famigerato" decreto sicurezza.