Politica

Prima un governo tecnico e poi subito al voto?

"In questi due mesi il MoVimento 5 Stelle ha fatto il possibile per dare al Paese un governo del cambiamento che finalmente lavori per i cittadini. Un’impuntatura sulla mia persona non c’è mai stata, perché l’unica cosa che mi sta a cuore è migliorare davvero la vita delle persone: è questa la soddisfazione più grande che posso avere.

Per questo dico a Matteo Salvini: scegliamo insieme un Presidente del Consiglio terzo, purché sia una personalità in grado di connettersi con le esigenze del Paese, una persona di testa e cuore in grado di realizzare ciò che i cittadini ci hanno chiesto: reddito di cittadinanza, via la Legge Fornero, una seria legge anticorruzione.

Noi stiamo provando in tutti i modi a dare una soluzione politica al lavoro del Presidente Mattarella, anche per impedire che arrivi un algido tecnico che guarda ai numeri più che alle reali esigenze della gente. Se saremo in grado di fare un governo politico di questo tipo - noi e la Lega - bene, altrimenti per noi si dovrà tornare al voto. Di certo l’alternativa di un governo tecnico non riceverà il nostro appoggio."

Quanto sopra riportato, Luigi di Maio lo ha detto domenica e lo ha ribadito lunedì all'uscita dall'incontro con Mattarella, per l'ennesima consultazione chiesta dal Quirinale sulla formazione di un nuovo governo.

"Noi siamo gli ultimi ad avere problemi ad andare a votare", ha detto ai giornalisti presenti Di Maio, ripetendo che l'unica possibilità che i 5 Stelle possano partecipare ad un governo è che questo sia politico e che possa fare almeno una legge anticorruzione, superare la legge Fornero ed approvare il reddito di cittadinanza. Ormai è un mantra.


Il centrodestra si è riunito domenica a Milano e lunedì a Palazzo Grazioli per decidere cosa fare. Il problema è l'alleanza ed il problema è, soprattutto, Berlusconi. Forza Italia non deve partecipare al tavolo delle trattative per un accordo di governo... se vuole poi appoggiare il governo, nessun problema! Questo è ciò che chiedono i 5 Stelle.

Berlusconi, nonostante l'età e le défaillance ad essa collegate, continua a tenere in vita Forza Italia proprio per avere la possibilità di incidere su un governo e sulle sue decisioni, evidentemente per tutelare le proprie aziende. Come potrebbe mettersi da parte?

Così, all'uscita dal colloquio con Mattarella, Salvini si presenta davanti alle telecamere per rilasciare una breve dichiarazione in cui dice di aver "offerto" al presidente della Repubblica la propria disponibilità e quella della coalizione di centrodestra a dar vita ad un governo che risolva tutti i problemi del Paese.

Salvini ha poi concluso la breve dichiarazione con l'augurio che Mattarella gli affidi l'incarico per formare un governo fin dalle prossime ore, in modo da consentirgli di mettersi subito al lavoro.

In pratica, Salvini spera che Mattarella gli dia la possibilità di presentarsi in Parlamento per provare ad avere il via libera per iniziare la legislatura. Un governo di minoranza, con un voto di fiducia tecnico da parte del Parlamento, per poi contrattare con le due assemblee, di volta in volta, le leggi da fare. Nell'attuale situazione politica, l'ipotesi illustrata da Salvini è fantascientifica.

In realtà, lo sa bene anche lui. L'intenzione di Salvini e dei suoi alleati, quella vera, è di gestire nuove elezioni con un governo a guida centrodestra.

Mattarella, pertanto, dopo aver ascoltato anche gli altri gruppi, darà l'incarico ad una figura terza che gestirà gli affari correnti è più urgenti in attesa di nuove elezioni che, a meno di colpi di scena, sembrano sempre di più inevitabili.

Il Pd e Forza Italia si stanno mangiando le mani perché per loro ritornare alle urne sarebbe una tragedia, con molti dei loro parlamentari che potrebbero non avere la possibilità di essere rieletti. La disperazione di costoro è l'unico elemento di incertezza che potrebbe creare la possibilità di un'iniziativa politica che eviti nuove elezioni.

Autore Vittorio Barnetti
Categoria Politica
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