Nella querelle che ha visto Giorgia Meloni ed altri esponenti del suo partito "indignarsi" per un campagna promozionale del Museo Egizio di Torino (una delle tante) solo perché rivolta a persone che parlano l'arabo - a seguito della quale ha promesso che, in caso di vittoria alle elezioni, avrebbe non cacciato ma fatto ricorso allo spoil system per sostituire il direttore di quella istituzione, Christian Greco - sono intervenuti anche la presidente Evelina Christillin e il Consiglio di Amministrazione del Museo, esprimendo al direttore solidarietà e piena condivisione per la gestione dell’istituzione e le operazioni culturali condotte a partire dalla sua nomina.
Questa la dichiarazione diffusa in un comunicato ufficiale.
La Direzione ha dimostrato di aver saputo trasformare il Museo Egizio in un grande ente di ricerca grazie all’implementazione della squadra e a molteplici attività che vanno dallo scavo alla pubblicazione di una rivista scientifica in collaborazione con musei, università e enti di ricerca di fama mondiale.
Al contempo vi sono sempre state attente scelte economiche e gestionali e una particolare sensibilità verso la fruizione da parte del pubblico, che hanno portato il Museo ad un più alto livello di professionalizzazione e a scalare le classifiche nazionali e internazionali di gradimento.
La Direzione ha intrapreso numerose attività di inclusione sociale che fanno parte del progetto “Il Museo fuori dal Museo”, per radicarlo nel territorio e nella società civile: a titolo esemplificativo questo include visite da parte dello staff a coloro che non possono recarsi nelle sale museali (ospedali e carceri); avvicinamento delle fasce più giovani con attività dedicate a scuole e la tariffa universitaria a 4 € per gli studenti universitari, di recente introduzione. A queste e ad altre numerose iniziative si aggiunge uno sconto dedicato, per tre mesi, ai visitatori di lingua araba, scelta culturale dichiaratamente inclusiva.
Il consiglio ricorda che l’Egitto è il luogo di provenienza delle collezioni e che come spesso ripete il Direttore, questa istituzione “ha l’onore e l’onere di custodire un patrimonio culturale che è di tutti e la cui accessibilità è una priorità assoluta e una precisa responsabilità di chi lo gestisce in piena ottemperanza all’art. 9 della Costituzione italiana”.
A fronte delle dichiarazioni di cui sopra e in seguito alle recenti polemiche il Consiglio di Amministrazione e la Presidente Evelina Christillin rinnovano il pieno e unanime consenso all’azione del Direttore Christian Greco e ricordano che in base allo statuto vigente della Fondazione spetta al solo Consiglio di amministrazione “nominare e revocare il direttore a maggioranza assoluta dei suoi componenti, sentito il parere del Comitato scientifico” (art. 9).
La Presidente Evelina Christillin aggiunge infine: “Sostengo totalmente ogni iniziativa del Direttore Christian Greco, con cui da quattro anni condivido quotidianamente idee, progetti e attività. La stima e l’affetto che mi legano a lui sono assoluti, ed è un onore e un piacere condividere lo sviluppo che il Museo Egizio conosce dal giorno del suo arrivo. Il concorso internazionale con cui è stato scelto, con professionalità e trasparenza testimonia come in Italia il merito possa ancora venire premiato, e i risultati finora ottenuti lo dimostrano con chiarezza”.