LE RICERCHE ESOTERICHE DELL'ALCHIMISTA NEWTON- È contenuta in un manoscritto in lingua inglese e latina dello scienziato Isaac Newton (1642-1727) la ricetta per produrre la pietra filosofale; bisogna produrre il "mercurio sofico" per arrivare ad avere la pietra, e di conseguenza per arrivare ad avere l'oro. Questo manoscritto è la copia del documento scritto dall'alchimista americano George Starkey (XVII secolo), ennesima dimostrazione che il padre della fisica era un appassionato di alchimia.

Rimasto in mano a privati per decenni è da poco stato acquistato da una onlus di Filadelfia; il testo finirà sul sito della Indiana University. Sul retro del manoscritto è scritta una formula della pietra filosofale creata da Newton. Questo dimostra che il fisico collaborò con vari alchimisti. Non solo: gli studi alchemici potrebbero aver influito sulla nascita delle sue più importanti teorie, come quella dell'ottica. 

 

PAROLE DIMENTICATE- "Ghiado" dal latino *gladius* (spada), indica un'arma bianca (coltello, spada o pugnale). In senso figurato "gelo", per similitudine con il freddo della lama o del cadavere dell'ucciso. 

 

CHI L'HA DETTO- *Ab ovo*. L'Espressione, che significa "da principio", è usata dal poeta latino Orazio (I secolo a.C.) nell'*Ars Poetica*, per avvisare che racconterà la guerra di Troia non *ab ovo*(partendo dall'inizio) ma *in medias res* (nel bel mezzo degli eventi). L'uovo a cui fa riferimento Orazio è quello generato da Leda, sottoforma di cigno, da cui nacque Elena, la causa della guerra di Troia. 

È l'equivalente italiano di *partire da Adamo ed Eva* e si usa quando qualcuno inizia a raccontare una storia alla lontana. 

 

VOCABOLARIO- *PERSONA*. Deriva dall'etrusco *phersu*, che indicava la maschera teatrale. Il termine è anche all'origine del sostantivo latino *persona* (risale a *phersu-na* ovvero "relativo alla maschera"). L'etimologia latina si compone della preposizione "per" (attraverso) e "sonare" (risuonare). Così, infatti, era chiamata nell'antichità la maschera indossata dagli attori, che copriva il volto e amplificava la voce. 

 

IL MITO- La storia d'amore di Orfeo ed Euridice è tra le più tormentate della mitologia. Euridice, sposa del poeta Orfeo, muore per il morso di un serpente. Orfeo, disperato, si reca nel regno dei morti per convincere Ade e Persefone, le divinità che lo presiedono, a restituire l'amata al mondo dei vivi. Ci riesce, grazie alla sua arte poetica, ma a una condizione: Orfeo avrebbe dovuto camminarle davanti senza voltarsi a guardarla fino all'uscita dagli inferi. Certo di avercela fatta, Orfeo si gira troppo presto, ed Euridice, ancora non del tutto uscita, svanisce per sempre.

Il mito, che ha ispirato generazioni di: pittori, scultori, scrittori e cineasti, simboleggia la dolorosa separazione tra due innamorati perché lui è troppo precipitoso,  o perché lei viene trattenuta da qualcuno o qualcosa.