Esteri

Per l'OMS la Covid-19 non è una pandemia ma sono oltre 50 i Paesi a cui si è esteso il contagio

L'OMS oramai sembra un disco rotto, poiché da qualche tempo tutti i giorni ripete che esiste ancora la possibilità di contenere il virus, anche se ogni giorno ne aumenta il livello di valutazione del rischio... chissà quanto tempo ancora bisognerà attendere prima che venga indicato come pandemia. Infatti, adesso è arrivato a più di 50 il numero di Paesi dove si segnalano nuovi contagi.

Però, il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus dichiara che la maggior parte dei casi segnalati è riconducibile a focolai indipendenti e non vi sono prove che il virus si diffonda liberamente.

A supporto della tesi il dottor Mike Ryan, responsabile del programma di emergenza sanitaria, ha aggiunto che le attuali informazioni sulla diffusione del virus non consentono di catalogarlo come una pandemia: "Se diciamo che c'è una pandemia di coronavirus, stiamo essenzialmente accettando che ogni essere umano sul pianeta potrà essere esposto al contagio. Ancora non è così e la Cina ha chiaramente dimostrato che è possibile fermare il contagio se vengono presi provvedimenti".

Nel mondo, il numero delle persone contagiate ha oltrepassato le 84mila, 2.871 sono quelle decedute e quasi 37mila quelle guarite. La maggior parte del contagio riguarda la Cina con circa 79mila persone. Ciò significa che si è esteso a 5mila il numero dei contagiati all'estero, di cui la metà è in Corea. Il loro numero, però, aumenta con il passare dei giorni, così come quello dei Paesi coinvolti, tra cui adesso vi è anche la Nigeria.

La nota ironica al riguardo non può sfuggire. Infatti, chi ha portato il virus in Nigeria? Un italiano! I sovranisti, con Salvini in testa, descrivono i migranti come degli untori da cui ci dobbiamo guardare, perché ne va della nostra salute... ma alla fine siamo noi italiani che andiamo ad infettare gli africani!

Tra i Paesi dove è stato segnalato il primo caso di Coronavirus vi sono anche Islanda, Messico, Nuova Zelanda, Bielorussia e Paesi Bassi.

La Svizzera, per precauzione, ha sospeso tutti gli eventi con oltre 1.000 partecipanti fino al 15 marzo, incluso il Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra, una delle manifestazioni del settore più importanti a livello mondiale.

La paura del virus, inoltre, sta facendo danni anche sui mercati finanziari, con le borse di tutto il mondo che in questa settimana hanno registrato pesanti perdite... in attesa di conteggiare quelle che subiranno imprese e famiglie.

Autore Sandro Alioto
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