Martedì. la presidenza del Consiglio, in una nota, ci informava di un colloquio avvenuto tra il premier Draghi e la cancelliera Merkel sulla situazione in Afghanistan ed in particolare sul problema della protezione umanitaria di quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e tedesche in questi anni, così come delle categorie più vulnerabili, a partire dalle donne afghane.

"Sono state inoltre approfondite - dice la nota - le possibili iniziative da adottare in ambito Unione Europea, G7 e G20 a favore della stabilità dell’Afghanistan e a tutela delle conquiste in materia di diritti umani e di libertà fondamentali conseguite nel corso degli ultimi vent’anni".

L'argomento protezione umanitaria, però, finisce per mettere in difficoltà i "duci" del sovranismo italico, Meloni e Salvini, la cui propaganda deve ancora trovare una sintesi logica e decente, da spacciare ai loro plaudenti seguaci, che possa compensare da una parte la teoria del respingimento e dall'altra quella di dare supporto agli afgani che dal fondamentalismo islamico, per varie ragioni, si sentono minacciati.

La statista della Garbatella, la sora Giorgia Meloni, dopo aver stabilito che Biden è il solo colpevole del ritorno dei talebani in Afghanistan,  ritenendo superfluo spiegarci perché il ritiro quasi totale delle truppe Usa da quel Paese fosse stato però voluto e iniziato da Trump un anno prima - dopo essere rimasta senza fiato dalle persone che in migliaia hanno preso d'assalto gli aerei in partenza dall'aeroporto di Kabul nel tentativo di fuggire dall'Afghanistan ed ammirata dal coraggio di alcune donne afgane che hanno dimostrato di non temere la violenza talebana, si è comunque dimenticata di farci conoscere un suggerimento per fare qualcosa di concreto per quelle persone.

Meno evasivo è stato invece il suo collega/alleato/concorrente Matteo Salvini che, dopo le scandalizzate esternazioni di rito sul ritorno al potere dei talebani, in relazione a cosa fosse possibile fare a supporto degli afgani, ieri, aveva dichiarato:

"Accogliere in Italia alcune decine di persone che hanno collaborato con la nostra ambasciata mi sembra doveroso, ma che nessuno ci venga a parlare di accogliere decine di migliaia di afgani. In Italia abbiamo già accolto 35 mila clandestini, gli altri paesi europei facciano il loro" (fonte Today.it). 

Oggi, il team a supporto dell'influencer Salvini deve aver misurato il gradimento di tale dichiarazione che sicuramente non deve aver avuto il riscontro sperato e, per tale motivo, il leader leghista - con piglio decisionista intabarrato in un completo blu istituzionale con tanto di pantalone trendy che lascia scoperta la caviglia (persino con l'aiuto di un risvolto che fa pensare sia appena tornato dall'esser stato a raccoglier lumache) - stavolta ha dichiarato:

"Afghanistan: corridoi umanitari per donne e bambini in pericolo certamente sì. Porte aperte per migliaia di uomini, fra cui potenziali terroristi, assolutamente no".

Perché gli uomini afgani siano potenzialmente terroristi e non lo possano essere anche le donne, il geniale Salvini non lo ha spiegato. E non ha neppure fatto presente che le donne da aiutare potrebbero essere migliaia oppure addirittura decine di migliaia, mentre lo ha specificato per gli uomini che invece devono essere abbandonati a se stessi. 

Infine, il geniale Salvini dovrebbe spiegarci anche perché per lui sarebbe sensato separare delle famiglie e privare migliaia di bimbi della possibilità di crescere con entrambi i genitori, padri compresi. 

Una domanda oltretutto motivata dal fatto che lui, sui propri profili social, "usa" sua figlia, rigorosamente minorenne, per dimostrare quanto sia premuroso nei suoi confronti e quanto sia grande il suo affetto verso di lei. Bene. Ma allora perché anche ad altri bambini - che Salvini dice di voler aiutare - non dovrebbe essere concessa la possibilità di crescere con il loro "papà"?