La Svizzera non ha preso parte ad una guerra dal 1815, quando ha deciso la propria neutralità al Congresso di Vienna.

La Convenzione dell'Aia del 1907 stabilisce che la Svizzera non prenderà parte a conflitti armati internazionali, non favorirà le parti in guerra con truppe o armamenti, né metterà il suo territorio a disposizione di alcuna delle parti in conflitto.

La neutralità, inclusa nella costituzione, dà comunque alla Svizzera il diritto all'autodifesa, dopo esser stata aggiornata all'inizio degli anni '90 dopo il crollo dell'Unione Sovietica, anche per consentire una politica estera basata sulla cooperazione con altri paesi in aree come gli aiuti umanitari e i soccorsi in caso di calamità.

A causa della guerra in Ucraina, però, la neutralità che ha finora caratterizzato la Svizzera potrebbe venir meno. 

Il ministero della Difesa della confederazione elvetica, infatti, sta elaborando un rapporto sulle nuove opzioni relative alla sicurezza del Paese che includono esercitazioni militari congiunte con i paesi NATO.

"In definitiva" - come ha dichiarato  il capo della politica di sicurezza presso il Ministero della Difesa svizzero, Paelvi Pulli - "potrebbero esserci cambiamenti nel modo in cui la Svizzera ha finora interpretato la sua neutralità".

Durante un recente viaggio a Washington, il ministro della Difesa svizzero, Viola Amherd, ha affermato che il suo Paese dovrebbe lavorare più a stretto contatto con l'alleanza militare atlantica guidata dagli Stati Uniti, ma non unirsi a essa.

Anche l'ipotesi di aderire alla NATO è stata presa in esame, ma mentre Svezia e Finlandia - paesi che anch'essi hanno una storia di neutralità - sono sul punto di aderire, Pulli ha affermato che è improbabile che nel rapporto in preparazione si arrivi a tale raccomandazione.

Il rapporto dovrebbe essere completato entro la fine di settembre e, successivamente, passerà all'esame del gabinetto svizzero. Sarà sottoposto al parlamento per la discussione e fungerà da base per possibili decisioni sul futuro orientamento della politica di sicurezza svizzera. 

Il ministero della Difesa contribuirà anche a un più ampio studio in preparazione da parte del ministero degli Esteri. Tale studio esaminerà l'adozione di sanzioni, armi, esportazione di munizioni e il rapporto con la NATO da una prospettiva di neutralità.