Sul caso Pell le autorità pontificie sembrano avere  idee confuse (che disattendono un Motu Proprio emanato da Papa Francesco), come si evince dalla nota emessa dal direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke che, subito dopo il rinvio a giudizio deciso dai giudici australiani, ha reso noto che “la Santa Sede prende atto della decisione emanata dall'autorità giudiziaria in Australia riguardante Sua Eminenza il Cardinale George Pell. L'anno scorso il Santo Padre gli aveva concesso un periodo di congedo per potersi difendere dalle accuse che gli erano state contestate. Tale disposizione rimane tuttora valida". Il cardinale, quindi, resta ancora in carica.

In virtù del motu varato proprio  papa Francesco  ha stabilito che qualsiasi esponente della Chiesa (preti, religiosi, vescovi e cardinali) deve spontaneamente dimettersi dagli incarichi se chiamato in Giudizio in un tribunale.

Intanto però il Papa lo riconferma.  Fino a quando proseguirà quest'atteggiamento protettivo all'interno del Vaticano e del Papa verso certi personaggi, mentre dall'alto lato, ad esempio le gerarchie cattolico romane sono durissime verso i preti sposati che si sono dimessi senza aver commesso nessun reato?

a cura di Rem Gis (pseudonimo) - giornalista freelance