Nel corso della Celebrazione dei primi Vespri, nel momento cardine dell'omelia e alla presenza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Papa Francesco ha posto l'accento sulla città di Roma, la culla del cattolicesimo.

Secondo le parole di papa Francesco  "a  Roma  sembra  che  tutti  si  sentano fratelli; in un  certo senso, tutti si sentono a casa, perché questa città custodisce in sé un’apertura  universale.  Oso  dire:  è  la  città  universale.  Le  viene  dalla  sua  storia,  dalla  sua  cultura;  le  viene principalmente dal Vangelo di Cristo, che qui ha messo radici profonde fecondate dal sangue dei martiri, cominciando da Pietro e Paolo.  Ma anche in questo caso, stiamo attenti: una città accogliente e fraterna non si riconosce dalla “facciata”, dalle parole, dagli eventi altisonanti. No. Si riconosce dall’attenzione quotidiana,
dall’attenzione “feriale” a chi fa più fatica, alle famiglie che sentono di più il peso della crisi, alle  persone con disabilità gravi e ai loro familiari, a quanti hanno necessità ogni giorno dei trasporti pubblici per andare al lavoro, a quanti vivono nelle periferie, a coloro che sono stati travolti da qualche fallimento nella loro vita e hanno bisogno dei servizi sociali, e così via. È la città che guarda a ognuno dei suoi figli, a ognuno dei suoi abitanti, anzi, a ognuno dei suoi ospiti.
Roma è una città meravigliosa, che non finisce di incantare; ma per chi ci vive è anche una città faticosa, purtroppo non sempre dignitosa per i cittadini e per gli ospiti, una città che a volte sembra  scartare.  L’auspicio  allora  è  che  tutti,  chi  vi  abita  e  chi  vi  soggiorna  per  lavoro, pellegrinaggio o turismo, tutti possano apprezzarla sempre più per  la cura dell’accoglienza, della  dignità della vita, della casa comune,  dei più fragili e vulnerabili. Che ognuno possa stupirsi scoprendo in questa città una bellezza che direi “coerente”, e che suscita gratitudine. Questo è il mio augurio per quest’anno".

Papa Francesco parla di Roma

 L’ Urbe è ancora fortemente indietro rispetto alle altre capitali europee: per esempio nella raccolta differenziata dei rifiuti e con microdiscariche a cielo aperto un po’ ovunque.  Poi c’è la questione  del turismo d’arte e di quello religioso  che , con la pandemia in corso va fortemente rilanciato in quanto da sempre  costituisce il polmone finanziario della Città Eterna .
Roma continua ad essere sporca  e la cartolina della capitale d’Italia e della cristianità nel mondo deve essere quella delle sue bellezze storiche e artistiche, non quella di roditori, e talvolta cinghiali, che assiepano cassonetti dell’immondizia stracolmi.
 La situazione del traffico e del trasporto pubblico a Roma al momento continua ad essere caotica, come sempre, mentre urgono scelte forti oltre che tempi certi per le opere in costruzione da anni e non ancora terminate. Le periferie non possono essere abbandonate a se stesse, tra degrado e criminalità.
Da ultimo, molti dei migranti che arrivano nella città al momento dormono all’aperto o in ripari di fortuna . In questo ambito il comportamento del Comune di Roma  è stato di sostanziale immobilismo negli ultimi anni. 

Se anche un Papa ha richiamato l'attenzione sui problemi della duplice capitale è segno che davvero c'è ancora molto da fare.