Da martedì anche la Francia segue l'esempio di Italia e Spagna e vieta alle persone la libera circolazione per le prossime due settimane, mentre la Germania chiude negozi (non essenziali) e locali, proibendo funzioni religiose e viaggi di vacanza. 

In sostanza, anche gli altri Paesi europei stanno gradualmente seguendo l'esempio dell'Italia, ad eccezione della Gran Bretagna dove però il premier Johnson (che da oggi inizierà ad informare giornalmente la nazione sull'andamento del contagio da coronavirus) ha invitato le persone (che possono farlo) a lavorare da casa, ad astenersi da viaggi non essenziali e ad evitare contatti con gli altri, ma senza ancora ricorrere a provvedimenti di imposizione e divieti.

E nonostante negli Stati Uniti il numero dei contagi sia arrivato a 4.100 e a 71 quello dei morti, il presidente Donald Trump ha ribadito oggi l'intenzione di non prendere in considerazione misure di contenimento a livello federale, pur ammettendo che l'emergenza coronavirus potrebbe durare fino alla fine dell'estate o anche di più.

Un'emergenza che negli Stati Uniti, a causa dell'assenza di un servizio di assistenza sanitaria pubblico e gratuito per tutti, potrebbe avere effetti devastanti, sia per i morti causati dalla pandemia, sia per quelli causati dal probabile ricorso alla violenza di quanti si sentiranno discriminati e abbandonati al loro destino. In situazioni simili alcuni americani iniziano spesso a sparare... e lì le armi da fuoco non mancano.

Il resto del mondo si è arreso all'evidenza dei dati e adesso tutti i Paesi si stanno trasformando in altrettanti "Hubei" per fermare il contagio che sta dilagando in Europa e a breve si estenderà ancora di più in Medio oriente, nelle Americhe e purtroppo anche in Africa, dove si registrano casi diffusi, limitati nel numero, ma distribuiti tra quasi tutte le nazioni del continente.

In questo momento, infatti, mentre il totale dei contagi in Cina è di 81mila, nel resto del mondo sono quasi 100mila, superando così quelli del Paese in cui tutto è iniziato.

In Spagna, il 16 marzo, i contagiati sono 9.428 e 335 i morti: è il quarto Paese al mondo per contagi, dietro Cina, Italia e Iran dove i contagi sono quasi 15mila e i decessi 853. Francia e Germania hanno tra i 5mila e i 7mila contagiati  con il numero dei morti in continua ascesa. 

Purtroppo, una situazione simile non fa altro che confermare il timore già paventato all'inizio della scorsa settimana con l'avvio della quarantena nel nostro Paese: dopo che le varie nazioni avranno raggiunto il picco dei contagi, la quarantena continuerà finché non se ne registreranno più. La domanda è: ce la faremo entro la fine di aprile?