La China, solitamente apprezzata come liquore, in realtà è un albero piuttosto presente nelle zone meridionali dell'Asia, India, Indonesia e regioni centro-meridionali dell'Africa, con altezze che possono essere anche superiori ai venti metri e dove si coltiva proprio per la raccolta della corteccia.

A scopo terapeutico e salutistico si usa la corteccia della China rossa, particolarmente ricca in alcaloidi.
Diversa è invece la China gialla che si utilizza per estrarre la chinina, mentre la China grigia è quella preferita dall'industria liquoristica ai fini di produzione di digestivi alcolici.

L'utilizzo popolare ha sempre considerato la China come rimedio aperitivo e digestivo, in forma di tisana o di estratto idroalcolico, tonico e stimolante da utilizzarsi nei periodi di convalescenza o quando si è vittima di malanni stagionali.

Per quanto riguarda la tisana, va messo in infusione un cucchiaino da caffè di corteccia sminuzzata in una tazza di acqua bollente per circa venti minuti, per poi filtrare e bere l'infuso un quarto d'ora prima dei pasti principali.
Sicuramente più comodo e pratico l'estratto idroalcolico, che va assunto alla dose di 20-30 gocce in mezzo bicchiere d'acqua sempre un quarto d'ora circa prima dei pasti principali.

La China prevede di essere utilizzata con cautela in quanto può presentare effetti indesiderati come reazioni allergiche, vomito, nausea e va attentamente valutata se la persona sta assumendo in contemporanea farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti piastrinici.
E' poi controindicata in soggetti affetti da ulcera peptica o in gravidanza e allattamento e pertanto, come consiglio sempre valido, va assunta solo sotto osservazione di un esperto erborista o di un medico esperto in Fitoterapia.

 

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