Istituito da papa Paolo VI nel 1967 riunendo i due uffici dedicati all'Amministrazione dei beni e all'Amministrazione speciale della Santa Sede, riformato poi nel 1988 da Giovanni Paolo II, l'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa) è l'ente che si occupa della gestione del patrimonio economico del Vaticano.

Alcuni giorni fa ha reso pubblico, per la prima volta, il proprio bilancio, relativo all'anno 2020, motivando la scelta, secondo quanto dichiarato dal presidente monsignor Nunzio Galantino, con la "speranza di incrementare la fiducia nell'azione e nella testimonianza della Chiesa, oltre che dalla volontà di trasformare il Dicastero istituito da Paolo VI da struttura che offre prevalentemente servizi on demand a realtà propositiva, anche nel modo di amministrare il patrimonio ad essa affidato". 

Nel 2020 gli utili sono stati negativi per 51,2 milioni, con un risultato gestionale di 21,99 milioni. Gli investimenti finanziari al 31 dicembre 2020 pari a 1.778 milioni. 

Per quanto riguarda il settore immobiliare, che per volere di  Francesco adesso comprende anche fondi e immobili appartenuti in precedenza della Segreteria di Stato (in modo da evitare un altro caso Becciu!), l'Apsa gestisce in Italia 4.051 unità immobiliari: il 92% nella Provincia di Roma (la maggior parte, il 64%, nelle zone adiacenti alla Città del Vaticano), il 2% tra Viterbo, Rieti e Frosinone, il 6% fuori dal Lazio. Circa 1.200 sono invece gli immobili gestiti all'estero - tra Londra, Parigi, Ginevra e Losanna - e in Italia da società partecipate.

Dopo l'attività immobiliare, prevalente nei risultati di bilancio, la seconda attività più redditizia dell'Apsa è quella mobiliare con investimenti in titoli internazionali e a reddito fisso, e la fornitura di consulenza, soluzioni finanziarie e accesso ai mercati dei capitali per i Dicasteri della Curia Romana e altri Enti della Santa Sede.

Le altre attività dell'Apsa sono relative all'economia della Curia, a cui offre servizi - per la maggior parte gratuiti - erogati dagli uffici acquisti, analisi e negoziazione titoli, contabilità, riscossione e pagamenti, e a quella della “Peregrinatio Ad Petri Sedem” che si occupa della biglietteria e dell'organizzazione logistica dei viaggi per l'intera Santa Sede.

L'Apsa, per l'anno 2020, ha versato 5,95 milioni per Imu e 2,88 milioni per Ires. Di questi, per la sola Apsa, 4,4 milioni per Imu e 2,01 milioni per Ires.

A seguito della pandemia, a marzo 2020, l'Apsa ha deciso di venire incontro alle attività commerciali cancellando una parte dei canoni di affitto, variabile tra il 30% ed il 50% a seconda dell'attività.

Per quanto riguarda gli investimenti, è stato poi elaborato un progetto, titolato "Sfitti a rendere", che prevede azioni concrete per diminuire progressivamente il numero degli immobili sfitti con un piano di coinvolgimento delle agenzie immobiliari e la ristrutturazione di cento appartamenti, in più lotti. L'inizio dei lavori per il primo lotto è previsto a gennaio 2022, l'inizio della commercializzazione partirà già dalla primavera dello stesso anno; mentre la fine dei lavori complessiva è ipotizzata per la primavera 2023. Intanto, è in corso il censimento del "patrimonio immobiliare terreni" che si concluderà per la fine di questa estate.