Si parla di PNRR e sorge il clamore sollevato dagli agricoltori sull'uso degli insetti come alimenti.

Eppure, l'unico dato scientifico (cioè sperimentato e computabile) dimostra che l'agricoltura a bassa tecnologia genera un apporto talmente basso in termini di PIL da rappresentare quasi un costo per la nazione. Costo probabile che diventa abisso, se si tiene conto del perpetuarsi di fenomeni come lavoro nero, sussidiarietà, digital divide, monopolio.
Ed, intanto, i prezzi al consumatore salgono ...

Come anche, in termini tecnici (ed etici) c'è il dato giurisprudenziale: il 'gusto' - la 'gustosità' degli alimenti - è un requisito nutrizionale prioritario che troviamo persino negli appalti.

"Gusto" come quello che ci fa scegliere degli insetti (cocciniglie) nella scelta di un colore (E120) per caramelle bevande e nei rossetti. 

"Gusto" come quello che ci fa evitare la carne ma ci spinge a bere gli energy drinks, anche se a ben vedere l'apporto di minerali e di vitamine è più o meno lo stesso.

Dunque, il dato - in termini di Resistenza e Resilienza  - è che c'è da razionalizzare e trasformare l'agricoltura, che pesa non solo sul portafogli del consumatore ma anche su risparmio dei contribuenti, oltre che sul gap sociale e culturale nazionale, per non parlare di suolo, acqua, emissioni, clima e ... guerre, che consigliano di puntare all'autosufficienza..

Ma è tradizione antica (cioè statistica) che le culture rurali levino gli scudi dinanzi a qualunque cambiamento.
Anche oggi che è cronaca italiana da sempre che la farina di grano e la carne di bovino tocca importarcela, mentre è ... contabilità previdenziale/assistenziale nazionale che nei campi mandiamo non i disoccupati italiani ma quelli stranieri.

Fatto sta che anche quando l'Umanità passò dai cibi crudi ma freschi a quelli cotti (e già putrefatti) qualcuno ebbe a dire che era "dis-gustoso" mentre noi la chiamiamo "haute couisine". 

In altre parole se i grilli saranno saporiti ... e se qualche influencer inizierà a sgranocchiarli ... no matter: diventeranno una moda ed uno stile di vita come quello vegano.

E gli agricoltori italiani?
Più dovesse espandersi una cucina "ecocompatibile" e più il valore aggiunto saranno il cosiddetto "chilometro zero" e la qualità dei prodotti.
Cosa ha da preoccuparsi l'Italia se non ridurre le produzioni maggiormente idrovore o inquinanti mentre razionalizza e digitalizza la filiera, rendendola 'corta'?

Questo è quello a cui la nostra agricoltura dovrà 'rassegnarsi', se vuole contenere il costo della spesa delle famiglie italiane per mantenere qualità e consumi tradizionali e ... se pensa di mettere la sera a tavola a New York come a Dubai frutta e verdure colte al mattino qui da noi.