Mammine care a Hollywood
Fare la star e la mamma? Tutto è possibile. L’hanno fatto in molte, di alcune abbiamo parlato. C’è anche chi esagerò, come Jayne Mansfield.
Jayne ne sfornò cinque. I tre centrali avuti dal secondo marito, il campione di culturismo ungherese Mike Hargitay (una è Mariska, la Olivia di Law and Order SVU), erano con lei e il nuovo fidanzato quando un terribile incidente d’auto la uccise, lasciando incolumi i pargoletti. A quel punto, però, la scandalosa Mansfield, nata come (sapida) caricatura di Marilyn, era già in declino e si esibiva per night.
Ai tempi in cui i bambini si facevano solo con la propria pancia, il gonfiore andava nascosto fino all’ultimo, magari continuando a lavorare: ne sapeva qualcosa la Monroe costretta, come molte colleghe, a interruzioni di gravidanza o alla chiusura delle tube che avrebbero poi compromesso le possibilità di generare. Sul set di “A qualcuno piace caldo” la star è visibilmente e finalmente incinta (del terzo marito Arthur Miller), ma andrà male.
Forse per questo molte si buttarono sull’adozione, ma di chi poi?
Colei che inaugurò suo malgrado la saga delle adozioni celebri fu Joan Crawford, divissima dagli anni venti ai cinquanta, scomparsa nel 1977, tutta sola nel suo appartamento a Manhattan. Da giovane non le erano mancati i mariti, soprattutto il secondo amatissimo, collega, Franchot Tone, impalmato al top della fertilità, negli anni trenta, ma il lavoro chiamava: niente figli e divorzio.
Alla sua morte si scoprì che nel testamento della dispettosa primadonna non c'era quasi nulla per i figlioli, considerati immeritevoli e, com’è noto, la primogenita si vendicò scrivendo il velenoso libro “ Mammina cara”, da cui fu tratto l’omonimo film con Faye Dunaway. Il mondo seppe così che la star omaggiata di un Oscar (per “Il romanzo di Mildred”) era una psicopatica alcolizzata e violenta, anaffettiva e desiderosa solo di esibire la figliolanza nelle fotografie. Vero? Gli altri tre ragazzi hanno taciuto, non confermando e schivando i giornalisti.
Sono quindi tutte quelle tenerone allo zucchero, le mammine del cinema americano (e non), o è solo saccarina?