In vista della Giornata internazionale della tratta di esseri umani, che si celebra il 30 luglio, Doxa ha realizzato un'inchiesta su come gli italiani si rapportino nei confronti del fenomeno dell’immigrazione.

Secondo l'ultimo rilevamento, effettuato a luglio 2018, il 58% dei nostri connazionali è «molto o abbastanza preoccupato». A dicembre 2017 il valore si attestava al 78%, superiore di ben 20 punti.

Le più preoccupate sono le donne (65%). Mentre non si rilevano differenze sostanziali in base all’età degli intervistati o, ancora, rispetto all’area geografica di residenza, eccetto che nelle città con oltre 100mila abitanti, dove i «preoccupati» sono il 63% (+5% sulla media nazionale).

Altro dato interessante rilevato dal sondaggio è che il grado di preoccupazione nei confronti dei migranti decresce con l’innalzarsi del titolo di studio con un laureato su 2 è «preoccupato», mentre tra i possessori di licenza di scuola media inferiore tale soglia arriva al 60%.

Per il 52% degli italiani «gli immigrati rappresentano una risorsa per il Paese» con uno scostamento di 8 punti rispetto al 44% di dicembre 2017.


In particolare, ordine pubblico e sicurezza sono gli aspetti che più incidono sul livello di preoccupazione degli italiani per il 48% degli intervistati. Con picchi del 54% tra gli over 54 e del 55% tra gli abitanti del Nord-Est.

Ma è proprio dalle regioni del Nord-Est che arriva anche l’appello più sentito perché si distingua tra profughi e immigrati regolari, da una parte, e irregolari dall’altra. Lo chiede l’83% degli intervistati di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto contro una media nazionale del 77%. Per quel che concerne le classi d’età i più orientati al distinguo sono i 35-54enni (82%).

E proprio nello zoccolo duro della popolazione attiva italiana l’idea che gli immigrati rappresentino una minaccia per l’occupazione non è così radicata come alcuni politici ci vorrebbero far credere. A pensarlo è solo il 24% degli intervistati. Mentre tra gli over 54 tale incidenza arriva al 35%. Ma anche in questo caso il livello d’istruzione gioca un ruolo chiave: lo pensa l’11% dei laureati contro il 39% di coloro che non sono andati oltre la terza media.


I dati Doxa mostrano che l’accoglienza per gli italiani non è in discussione. Per il 75% degli intervistati chi scappa da guerre e terrorismo «va accolto». A dicembre 2017 tale percentuale si attestava al 70%.

Per classi di età, campioni di solidarietà sono i 15-34enni, con l’85% di risposte affermative. Mentre a livello geografico sono gli abitanti del Centro Italia i più propensi all’accoglienza, con una percentuale di consenso pari all’83%.

Alla domanda su un eventuale richiesta da parte delle istituzioni di ospitare dei migranti nel proprio quartiere il livello di preoccupazione su base nazionale è del 33%, mentre era pari al 45% a fine 2017. Anche in questo caso molto più «aperti ad ospitarli» risultano i laureati (19% di tasso di preoccupazione), ma anche i giovani (29% i «preoccupati» under 35) e i residenti nelle grandi città (31% nei centri con oltre 100 mila abitanti).