E' di ieri la notizia che uno dei soci di minoranza della storica banca MPS ha presentato un esposto, la qual cosa obbligatoriamente ha portato la Procura di Siena ad aprire un'inchiesta: indagati l'ex Presidente Profumo unitamente all'AD Viola.

A presentare l'esposto è stato l'avvocato Paolo Emilio Falaschi, socio di minoranza dell'Istituto di credito e rappresentante (come avvocato) di un altro centinaio di azionisti.

Tutti, come lui, di minoranza, che si sono stancati di non avere voce in capitolo e chiedono chiarezza sui fatti.

L'UNICA VIA E' L'AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA

Oltre al famoso esposto, l'Avvocato Falaschi ha interpellato direttamente la BCE: è sempre firmata di suo pugno la lettera inviata all'Organismo di Controllo Europeo sull'operato della banche, in cui Falaschi chiede espressamente che la MPS sia sottoposta a regime di amministrazione controllata.

"La sua segnalazione sarà valutata in base alle competenze di vigilanza conferite alla BCE". Così l'ufficio 'Sezione analisi delle irregolarità - unità segnalazione delle violazioni' della BCE - ha risposto il 10 agosto alla lettera.

Francoforte fornisce poi l'indirizzo dell'ufficio che è pronto ad accogliere "ulteriore documentazione a supporto della sua segnalazione".

Cosa chiede in sostanza Falaschi, e perché insiste sul commissariamento? Sempre nella lettera inviata alla BCE, l'Avvocato esplicita chiaramente il minorazionista pensiero: il commissariamento, in sostanza, permetterebbe "di fare una nuova Banca MPS come per Etruria, nonché di allungare la prescrizione perché - per tutte le persone coinvolte -l'accusa sarebbe quella di "bancarotta fraudolenta" e i tempi per la prescrizione inizierebbero a decorrere dalla data della dichiarazione dell'amministrazione controllata". 

LA RISPOSTA DI VIOLA

L'AD MPS Fabrizio Viola, dal canto suo, si scompone il giusto e l'onesto, a formula la sua personale risposta, in relazione alle richieste presentate dal Falaschi e dai soci che lo stesso rappresenta.

L'iscrizione nel registro degli indagati per falso in bilancio e manipolazione di mercato - afferma Viola - "è un atto dovuto" sottolineando come "se da un lato si inquadra nell'obbligo di procedere a fronte di un esposto, dall'altro è supportato dalla trasparenza, dalla qualità e quantità di informazioni documentate, dagli esiti delle verifiche delle Autorità che la Banca, con la sua attuale dirigenza, in questi quattro anni, ha fornito insieme ad un fattivo e continuo contributo alle inchieste".

Intanto la Banca continua a perdere - in borsa e in credibilità - raggiungendo, nell'ultima chiusura, i minimi storici: dopo un paio di sospensioni per eccesso di volatilità, le azioni si sono attestate sul valore di 0.23650 euro, perdendo un ulteriore 2%.