Buenos Aires - La presentazione del libro "Relatos de una guerra no declarada" di Hector Sottovia ha segnato un importante momento di riflessione sulla questione dei diritti umani e della loro tutela al di là delle frontiere nazionali. La partecipazione del Professor Pablo Banchio, rinomato esperto di diritti umani e direttore del Pos-dottorato in Diritti Umani e Intelligenza Artificiale, ha aggiunto profondità e impegno a questa discussione vitale.

Il libro di Sottovia ha offerto una panoramica penetrante della complessità dei diritti umani nel contesto delle violenze politiche e dei conflitti armati. Ha evidenziato come, nonostante la concezione universale dei diritti umani come fondamento di una società civile e giusta, tali principi siano spesso distorti e strumentalizzati da gruppi che perseguono obiettivi diversi, mettendo a rischio i valori fondamentali di dignità e uguaglianza.

Uno dei momenti più toccanti della serata è stato il racconto di Lorenza Ferrari, una donna italiana coraggiosa che ha vissuto la tragedia personale della perdita di sua figlia Laura. Laura, una giovane studentessa di soli 18 anni, è stata vittima di un atto di terrorismo il 9 settembre 1975, quando un'autobomba piazzata dall'organizzazione terroristica argentina Montoneros ha sconvolto la tranquillità di un'università nel quartiere di Belgrano a Buenos Aires. 

La storia di Lorenza Ferrari è emblematica del dolore insostenibile che molte famiglie hanno sopportato a causa della violenza politica. Tuttavia, ciò che distingue Lorenza è il suo straordinario impegno per la giustizia e la memoria. Nonostante il peso della sua tragedia personale, con coraggio e determinazione ha dedicato molti anni alla ricerca dei responsabili di questo crimine e alla promozione della verità e della giustizia per tutte le vittime, compresi i giovani soldati che hanno perso la vita in un conflitto che spesso superava la loro comprensione.

La presenza del Professor Banchio alla presentazione del libro, insieme a quella di altre voci autorevoli nel campo dei diritti umani e numerose vittime e testimoni degli eventi storici, ha sottolineato l'importanza cruciale di continuare a lottare per la giustizia e per il rispetto della memoria collettiva. La loro partecipazione si è elevata come un'opposizione ferma contro l'impunità e come un appello vibrante affinché nessuna vittima venga dimenticata.

In un momento in cui i diritti umani sono minacciati in molte parti del mondo e in cui la memoria storica è manipolata o distorta, è essenziale rinnovare il nostro impegno per la difesa dei principi fondamentali di giustizia, dignità e uguaglianza. Solo attraverso un impegno collettivo e continuo possiamo sperare di costruire un futuro in cui nessun crimine resti impunito e in cui la memoria delle vittime sia onorata e preservata.