"Don’t Look in the Basement" è un intrigante film horror psicologico ambientato nel remoto Stephens Sanitarium, un isolato istituto di salute mentale guidato da un capo medico che promuove una terapia singolare: permettere ai pazienti di esplorare liberamente le loro realtà.

L'inizio del film è segnato da un incidente inquietante che costringe un'anziana infermiera a ritirarsi, portandola a confrontarsi con il dottor Stephens.

Purtroppo, durante la terapia, l'ex magistrato Oliver W. Cameron, noto come "il giudice", sembra uccidere accidentalmente il dottor Stephens con un'ascia, scatenando una serie di eventi sinistri.

Un elemento peculiare è il ritratto della stravagante comunità di pazienti, tra cui spiccano Sam, amante dei ghiaccioli e della sua barca giocattolo; Allyson, una ninfomane e schizofrenica; Jennifer, emotivamente dipendente; Mrs. Callingham, un'anziana poetessa con strane convinzioni sui fiori; Danny, un giovane burlone; un sergente traumatizzato dalla guerra del Vietnam; e il giudice impazzito, la cui unica espressione è il linguaggio da tribunale e la frase "Il mio nome è Oliver W. Cameron."

Il dottor Geraldine Masters, l'unico medico rimasto, si rivela agitato quando un tecnico delle linee telefoniche arriva per indagare sui problemi di comunicazione dell'istituto.

Nel frattempo, la signora Callingham perde la lingua durante il sonno, scatenando sospetti tra gli abitanti della struttura. La tensione aumenta quando emergono oscure verità sul dottor Masters, rivelato essere un paziente travestito da medico con il consenso del defunto dottor Stephens.

Curiosità cinematografiche:

    Titoli alternativi: Il film è noto anche come "The Forgotten," sottolineando la sua varietà di identità durante la distribuzione.


    Hallmark Releasing: La pellicola è stata distribuita da Hallmark Releasing, un sotto-distributore per American International Pictures, già noto per il successo di "The Last House on the Left."


    Premessa Unica: L'approccio unico alla terapia e la stravaganza dei personaggi contribuiscono a rendere il film memorabile nonostante il budget limitato.


    Elementi Inquietanti: Il film riesce a trasmettere una sensazione autentica di tristezza e umanità attraverso momenti ben distribuiti, offrendo uno sguardo complesso sulla follia umana.

"Don’t Look in the Basement" è quindi una suggestiva esplorazione della psiche umana, una pietra miliare nel panorama del cinema horror indipendente degli anni '70.