Alla fine dell'Angelus di questa domenica, papa Francesco ha ricordato che da giovedì a domenica prossima avrà luogo in Vaticano un incontro dei Presidenti di tutte le Conferenze Episcopali sul tema della protezione dei minori nella Chiesa. Invitando i fedeli a pregare per questo appuntamento, Francesco ha ricordato che lo ha voluto come "atto di forte responsabilità pastorale davanti a una sfida urgente del nostro tempo".

Nonostante le critiche e le illazioni, anche provenienti addirittura da esponenti della stessa gerarchia, papa Francesco ha deciso di risolvere il problema degli abusi all'interno della Chiesa tracciando una linea di demarcazione con le titubanze e le ipocrisie del passato.

Alla fine della settimana, un comunicato della Congregazione per la Dottrina della Fede rendeva noto che il cardinale statunitense Theodore Edgar McCarrick, 88 anni, era stato dimesso dallo stato clericale. Questa la nota che spiegava la decisione:

"In data 11 gennaio 2019, il Congresso della Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale a carico di Theodore Edgar McCarrick, Arcivescovo emerito di Washington, D.C., con il quale l'accusato è stato dichiarato colpevole dei seguenti delitti perpetrati da chierico: sollecitazione in Confessione e violazioni del Sesto Comandamento del Decalogo con minori e adulti, con l'aggravante dell'abuso di potere, pertanto gli è stata imposta la pena della dimissione dallo stato clericale. Il 13 febbraio 2019 la Sessione Ordinaria (Feria IV) della Congregazione per la Dottrina della Fede ha esaminato gli argomenti presentati nel ricorso del ricorrente e ha deciso di confermare il decreto del Congresso. Questa decisione è stata notificata a Theodore McCarrick in data 15 febbraio 2019. Il Santo Padre ha riconosciuto la natura definitiva, a norma di legge, di questa decisione, la quale rende il caso res iudicata, cioè non soggetta ad ulteriore ricorso".

Un cambio di rotta, quello voluto dall'attuale pontefice,  che ha costretto molte diocesi dell'America Latina e del Nord America a fare i conti con quanto avvenuto in passato, collaborando con la magistratura locale per riportare alla luce episodi rimasti nascosti e perseguirne i responsabili.

E che questa sia in futuro la strada che la Chiesa deve percorrere lo vuole indicare, senza più fraintendimenti, l'incontro sulla "protezione dei minori nella Chiesa", che inizierà giovedì prossimo nell'Aula Nuova del Sinodo, voluto espressamente dal Papa.

In Vaticano, fino a domenica 24, s'incontreranno così i rappresentanti di tutte le Conferenze Episcopali del mondo, e saranno presenti anche le vittime di abusi.

Padre Hans Zollner, responsabile del comitato organizzatore, ha ribadito che gli obbiettivi del summit sono "costruire fiducia e motivare la presa di coscienza che la tutela dei bambini e dei giovani è un compito comune".

Ognuna delle giornate del summit sarà dedicata ad un argomento. I temi saranno: responsabilità/accountability – l'essere resi responsabili, dovere del rendere conto e trasparenza.

Ogni giornata prevede tre relazioni che affronteranno l'argomento del giorno dal punto di vista del singolo vescovo, dei suoi compiti e dei suoi atteggiamenti personali, della comunità dei vescovi e di tutta la comunità ecclesiale in quanto popolo di Dio.

Il Papa sarà presente all'intero evento e, in chiusura, riassumerà quanto è stato detto ed elaborato.

La conferenza, è rivolta principalmente ai vescovi, ma al tempo stesso è aperta anche a uomini e donne laici esperti nel campo degli abusi che daranno il loro contributo e "potranno aiutare a comprendere ciò che si deve fare per garantire trasparenza e responsabilità".