Marco Carra: fondi europei, Lombardia in grave ritardo
Dall’Europa i soldi arrivano, e anche molti. Un bel fiume di denaro che potrebbe inondare la Lombardia un po’ in tutti i settori produttivi. E invece rimane fermo alla fonte perché chi amministra oggi questa regio e non fa i bandi e di conseguenza non elargisce le risorse. A pagarne le spese è prima di tutto l’agricoltura che vede la Lombardia ai primi posti in Italia in quanto a produzione. Ma questo pare non interessare molto l’attuale giunta regionale. La presunta eccellenza di Regione Lombardia, rispetto alla gestione dei fondi europei, è smentita da fatti in parte oggi oggetto di attenzione anche della Magistratura (come nel caso dei fondi Bei) in parte di livello politico, come nel caso dell’agricoltura. Il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, che permette a ogni Stato membro dell’Unione europea di utilizzare tutte le risorse economiche a disposizione del sistema agroalimentare, in Lombardia può contare su 1.157 milioni di euro di cui 499 milioni provenienti dall’Ue, 461 milioni dallo Stato e 197 milioni dal bilancio regionale. Ebbene, di quei soldi, al 31 dicembre 2016, la Regione ha speso solo 89 milioni di euro, ovvero il 7,69%. L’eccellente Lombardia si ritrova non ai primi posti, come accadeva in passato, ma dietro a Bolzano (19,78%), al Veneto (15,54%), a Trento (10,97%), alla Sardegna (10,28%), all’Umbria (9,92%) e all’Emilia Romagna (8,43%). E a pari merito con regione italiane che vengono definite arretrate o poco virtuose dalla stessa Lega.