Economia

In giornata l'accordo su Ilva tra sindacati e ArcelorMittal. Poi la parola ai lavoratori con il referendum

#Ilva: siamo sempre fermi al punto di partenza! #ArcelorMittal non ha ancora chiarito il numero complessivo di lavoratori che avrà in organico. Per la #Fiom punti imprescindibili sono garanzia per piena #occupazione, #diritti e #salari! #noesuberi 

#Ilva: la discussione continua. Ci sono piccoli passi avanti per quanto riguarda l’#occupazione ma siamo ancora lontani da una proposta soddisfacente. 

#Ilva. Dopo una lunga notte di trattativa si torna in plenaria. Ci avviamo al rush finale. Il tavolo tornerà a riunirsi alle 13. 

Questo è stato il susseguirsi di tweet con cui Fiom ha descritto l'andamento della trattativa al Mise tra sindacati e nuovo acquirente, dopo che il Governo aveva, in pratica, dato il proprio assenso alla gara tramite cui ArcelorMittal si è aggiudicata Ilva.

Questa mattina, per la Cgil, l'accordo è ormai fatto e le distanze importanti di cui parlava ieri anche Fim-Cisl sembrano essere oramai appianate. Alle otto di stamani il tavolo tecnico è ripreso per formalizzare ciò che il tavolo generale, che è previsto per le 13, dovrebbe sancire come accordo definitivo che prevede, fin da subito, l'assunzione nella nuova azienda di 10.700 lavoratori. I rimanenti, l'attuale numero sfiora le 14mila unità, sarebbero assunti entro il 2023, "senza nessuna penalizzazione su salari e diritti", secondo quanto dichiarato dalla segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David.

ArcelorMittal, all'avvio del tavolo di ieri, aveva presentato una bozza di accordo che prevedeva 10.100 assunzioni entro il 2018 e altre 200 entro il 2021, tramite le quattro società che si occuperanno degli impianti, una per la produzione dell'acciaio, più altre tre per i servizi. Inoltre, l'azienda assicurava anche un piano per gli esodi incentivati e s’impegnava a offrire una proposta occupazionale entro agosto 2023 a tutti coloro che, a tale data, fossero rimasti esclusi da un percorso di inserimento.

Una volta che l'accordo raggiunto sarà ufficiale, ma sembra ormai una formalità, per essere valido dovrà essere approvato con un referendum nelle assemblee dei lavoratori.

Infine, da capire in seguito quello che sarà il piano ambientale, anche in base alle dichiarazioni fatte dal ministro Di Maio in relazione ai dubbi relativi alla gara di assegnazione che riguardavano proprio tale aspetto e che dovevano essere valutati dal ministero dell'Ambiente. Al riguardo il ministro dello Sviluppo non ha finora rilasciato alcuna dichiarazione.

 

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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