La battaglia sul salario minimo compatta le opposizioni che in pochissimi giorni - annunciano - hanno già raccolto 200mila firme.
Dai canali social, esultano per il risultato Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, deputati di Alleanza verdi e sinistra, che spiegano: è una misura semplice ma fondamentale, che potrebbe cambiare la vita di milioni di italiani.
"Opponendosi alla nostra proposta di salario minimo - aggiungono - il governo Meloni dimentica che 4 milioni di nostri concittadini guadagnano meno di questa cifra e attendono con ansia un cambiamento tangibile". Per il Partito democratico esprime soddisfazione Sandro Ruotolo, componente della segreteria del Pd, che in un tweet sottolinea: "Salario minimo subito. In due giorni 200mila firme. Una marea, un ferragosto unico. 9 euro lordi all'ora. È il minimo. Sotto questa soglia si chiama sfruttamento. Insieme si vince!".
La deputata del M5s Chiara Appendino, dai microfoni di Agorà, si rivolge direttamente al governo che "ha negato per mesi il dramma sociale ed economico, e questo significa intervenire in modo tardivo sugli extraprofitti, smantellare il reddito di cittadinanza, dire no al salario minimo", e si domanda se "si possano lasciare per strada 169mila famiglie" e "si possa dire salario minimo, o no?". Appendino aggiunge che "questo governo vuole colpevolizzare chi è povero e quindi mette in difficoltà i poveri e aiuta i potenti".
Il presidente del M5s Giuseppe Conte, il giorno di ferragosto, in una intervista ai quotidiani La Stampa, Corriere della Sera e La Repubblica, riguardo a un possibile incontro con il Cnel ha ribadito: "non rifiuto il confronto con nessuno, ma questo è il tempo di agire. Se l'obiettivo del governo è quello di spaccare il mondo dei lavoratori, lasciandone indietro milioni, non possiamo essere disponibili al confronto". E sulla petizione, Conte ha aggiunto che "sta registrando una risposta straordinaria".
Lo stesso giorno, anche Carlo Calenda esprime soddisfazione ed esulta: "un grande risultato che dimostra che il Paese è con noi". Sempre da Azione, Osvaldo Napoli sottolinea come il partito sia disponibile a discutere "eventuali proposte del governo in materia di salario, purché si muovano sul terreno della concretezza e in tempi ragionevoli di attuazione". Mentre esultano quasi tutte le opposizioni per il risultato raccolto con la petizione online, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, parla di populismo: "Che cosa fanno i populisti di sinistra? Una bella raccolta di firme. Utilità concreta? Zero".
Intanto da Fratelli d'Italia si rilancia con il taglio del cuneo fiscale. Ne parla Lino Ricchiuti che scandisce: prima di parlare di salario minimo "è necessario intervenire su altre leve, che non ricadano solo sul datore di lavoro. Agire sul cuneo, abbassandolo come sta facendo il governo è il miglior intervento al momento".
Secondo Ricchiuti l'introduzione del salario minimo per legge a 9 euro l'ora "totalmente a carico del datore di lavoro interesserebbe soprattutto le piccole imprese artigianali e di servizi in quanto le grandi aziende hanno contratti nazionali che superano tale cifra, e se ci sono contratti da fame firmati da poco, come quelli della vigilanza privata, è il segno del fallimento dei sindacati che provano a lavarsi la coscienza cavalcando l'onda demagogica delle opposizioni". L'esponente Fdi attacca Pd e 5stelle: "Chiedere come mai non l'hanno fatto durante i loro governi è inutile, non rispondono".
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, mette il punto sia sul salario minimo che sul cuneo fiscale: "Dovremmo stabilizzare il taglio del 7% del cuneo fiscale e progressivamente detassare le tredicesime, gli straordinari, i premi di produzione, il lavoro festivo e domenicale". E sul salario minimo ribadisce che quello fissato per legge è "un boomerang. Ritengo che, visto che in Italia i salari sono bassi, si debba avere un salario minimo fissato attraverso i contratti collettivi".