Una vecchia massima recita: “Niente nuove, buone nuove” il che lascerebbe supporre che; “Molte nuove, cattive nuove”!

Chissà se questo è il caso che si presenta con le dichiarazioni dei nuovi presunti cantieri che l’assessore Otello Numerini ha nelle sue intenzioni (naturalmente viste, vagliate e corrette dalla Giunta e specialmente da un partito che ne fa parte) che ci fa conoscere attraverso una delle sue numerose interviste alla stampa?

L’elenco dei vari lavori, che ha presentato (ancora in teoria) è molto lungo e corposo; sia per gli interventi da farsi quanto per i costi che si dovrà sostenere.

Che siano necessari tutti questi interventi sull’urbanità non si stenta a crederlo, dopo il lunghissimo tempo di stasi che c’è stato per la mancanza di un programmato intervento che doveva essere studiato e realizzato con criterio; se si tolgono dei lavoretti vari, a macchia di leopardo, dovuti quanto meno per silenziare le proteste, ed anche serrate, dei residenti che si vedevano (e si vedono tutt’ora) “sfumare” la città sotto i propri occhi!

Quello che si stenta (un pochettino) a credere è che questo “grassissimo” elenco sia possibile realizzarlo per intero. Speriamo che non sia la solita “supercazzola” politica lanciata nel cielo assolato della nostra bella città, più per una questione di “orgoglio di razza” (sempre politica) che una reale volontà di mettere le cose al posto!

Ma, sinceramente, vogliamo credere di no.

Assessori del calibro di Numerini, per le importanti deleghe amministrative di cui sono investiti, sono quelli che fanno la storia delle nostre città e Perugia è fortunata perché ne possiede l’originale.

Oramai, da moltissimo tempo, nessuna nave attraccava al porto di Perugia: forse perché Perugia non è lambita da nessun mare e nessun oceano che lo possa giustificare ma, non per questo, deve essere lasciata in “Balia delle Onde”.

Ragionamento un poco sballato? Può anche essere! Ma che volete: forse è in perfetta linea con quelli che fa la politica amministrativa che gestisce la nostra città!

Dico questo perché andando a spulciare bene il famoso elenco, a noi di “Perugia: Social City” che conosciamo bene le nostre necessità urbane in tal senso, ci resta un poco ostico capire con quale logica hanno stabilito e determinato le priorità di intervento dei lavori e sempre a noi che conosciamo bene dove si dovrebbe intervenire prima che in altri posti, ci suona molto strano!

A tal proposito ci sarebbero molte cose su cui obbiettare (ed in seguito lo faremo) ma una in particolare ci salta agli occhi: l’intervento su Fontivegge (guarda caso sempre lì).

Uno stralcio dell’intervista dice: “Sul fronte della viabilità pedonale cittadina è prevista sempre a settembre la realizzazione della pensilina di collegamento tra la stazione di Fontivegge e il terminal bus. “i fondi per questo intervento - spiega l’assessore ai Lavori pubblici - sono quelli del bando periferie” e ancora:

“Partirà a settembre la ristrutturazione del sottopasso alla stazione di Fontivegge. Anche in questo caso si tratta di un intervento importante per favorire la mobilità di pedoni e ciclisti e collegare via Sicilia con il parco Chico Mendez”.

A parte il fatto concreto che Fontivegge non è “periferia” ma è Perugia città in piena regola, in teoria nulla da obbiettare ma in pratica tutto da obbiettare.

Obbiettare perché?

Come ha spiegato l’assessore, per Fontivegge si tratta di “favorire la mobilità dei pedoni e ciclisti” mentre, per il problema da sanare che sto per illustrare, si tratta della necessità di salvare delle eventuali vite umane dalla possibilità di facili incidenti stradali per la totale mancanza della segnaletica adeguata che dia sicurezza a chi transita a piedi per quella zona.

Quale situazione? Eccola! Quella di via Palermo.

Via Palermo è una via di comunicazione importante per Perugia. Principalmente per lo svincolo della super strada dove, tanto in entrata che in uscita, è uno dei maggiori trafficati della città.

Ci si aggiunge poi la canalizzazione obbligatoria del traffico, proveniente dalla zona di Fontivegge, che si innesta con quello che viene dalla collina di Prepo. Un viavai continuo di macchine quasi nelle 24 ore quotidiane. Non è da sottovalutare poi, la necessità di frequentazione dei pedoni, perché in quella via insistono, oltre private abitazioni, bar, edicola e negozi, diversi uffici pubblici e privati importanti quali;

Ispettorato territoriale del Lavoro; Sede della Confindustria Umbria; Guardia di Finanza – Comando Provinciale; Provincia di Perugia; Un Hotel in piena efficienza.

A tutto ciò, di recente , si è aggiunto un ipermercato che attira molta clientela necessariamente che utilizza la propria auto.

Il tutto questo in poche centinaia di metri della lunghezza della via.

Poche centinaia di metri tutte pericolosissime per chi vi transita a piedi in quanto completamente sprovviste (a parte un solo passaggio come strisce pedonali presso l’edicola) di segnaletica stradale e di strutture, come sopraelevate o sottopassi, ancora più importanti per la sicurezza fisica dei pedoni!

Questa è solo una delle tantissime necessità della città, lasciate peregrine dai nostri amministratori/politici comunali ,le quali dovrebbero avere una estrema priorità nella loro agenda.

Una agenda che dovrebbe essere a beneficio di tutti; senza asterischi che ne determinino le priorità secondo chi le esprime perché queste necessità sono di tutti; a prescindere di quali tessere politiche si ha in tasca o di quale ideologia si ha in testa!

Ma hai voglia noi a sottolinearlo!!!!

Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)