Se un Movimento che solo qualche mese fa era il primo partito, usa un referendum sulla piattaforma Rousseau per "scaricare ul problema sul 20% degli iscritti" con il quesito se partecipare o meno ad elezioni in Emilia Romagna e Calabria, vuol dire che qualcosa davvero non sta funzionando.

In realtà, questo Nuovo M5s che si è organizzato con un capo Politico non previsto mai nel passato sta perdendo consensi, specialmente  tra gli attivisti storici, tra coloro, intendiamoci, che hanno costruito e portato avanti il movimento prima del 2012-13.

Questi attivisti erano quelli che montavano e smontavano i gazebo, che vendevano le spillette e le bandiere per autofinanziarsi, che strappavano i manifesti elettorali "della casta", che gridavano di non essere un partito, di essere cittadini che una volta nelle istituzioni avrebbero "aperto il parlamento come una scatoletta di tonno".

Attivisti che credevano nell'uno vale uno, nel doppio mandato e via e mai con Pd... Lega... o chi altri, e che moltissimi sono poi stati esclusi dal movimento per evidenti lotte locali, di potere, per paura dei primi eletti di non essere riconfermati...

Ovvio che esiste una forte frattura tra il "vecchio e il nuovo movimento 5 stelle", chi non ha storia potrebbe davvero non percepire le differenze.

Forse oggi più che attivisti abbiamo "fans" 5 Stelle oppure beneficiari del RDC e non solo.  Il 20% di iscritti su Rousseau che vota è già un disastro. Su 125.000 iscritti solo 27.000 voti espressi significa che molti degli iscritti provenienti dal blog di Grillo e già "sopravvissuti" non hanno neppure aperto la mail, forse cancellata immediatamente.

Questo indubbiamente è un movimento M5s che non ha nulla a che vedere con quello iniziale e infatti è chiaro forse a tutti che la prima cosa che molti vorrebbero (MOLTI SENATORI E PARLAMENTARI E ATTIVISTI) è proprio la testa del capo politico Luiigi Di Maio... il resto solo chiacchiere e salvagente per cercare di restare almeno a galla.