Oggi il nostro interlocutore è lo scrittore Mimmo Parisi. Per i più distratti è l’autore di Sono tornati i Braccialetti rossi e un altro significativo numero di romanzi. Come già per lo scrittore Carlo Dossena, nell’intervista presentata precedentemente, la sequenza domande-risposte verterà sul tema emergenza virus.
Allora, Parisi, se sei d’accordo si potrebbe iniziare dal chiarirci il tuo punto di vista sulle restrizioni legate alla gestione dell’epidemia Covid-19.
Penso che sia arrivato il momento di passare dall’IO al NOI. Fuor di metafora e qualunque sia la propria convinzione in proposito, non è il momento dell’individualismo.
Quindi, cosa suggeriresti?
Niente di cavilloso: bisogna stare a casa ad aspettare che la tempesta si plachi. È il momento di dare il proprio contributo e passare dall’ “Io ne verrò fuori” al “Noi ne verremo fuori”. Solo se ognuno spinge contro le avversità insieme agli altri, si potrà aspirare a un superamento del momento critico.
Okay. Il fatto è che gli italiani non sono abituati – come invece in Cina dove vige un governo monopartitico di marca socialista – a indicazioni restrittive. Molti giudicano faticoso mettere in atto i limiti.
Ovviamente, è credibile e comprensibile questa obiezione. Tuttavia, forse sarebbe utile rivolgere lo sguardo al passato.
Al passato?
Esattamente. Per quanto non visibile il nemico, siamo in guerra. E le generazioni del passato, quando vi era in atto un conflitto, venivano spedite al gelo, alla fame e alla sporcizia del fronte. Oggi viene chiesto di combattere dal divano di casa propria. Forza, ce la possiamo fare!
Bene, Mimmo, siamo giunti alla fine. Grazie per la disponibilità.
A voi.