L'Italia ai piedi di Renzi
Comunque vada il referendum costituzionale, i sostenitori di Renzi sono felici di aver appreso, dal loro leader, che il governo resterà in sella sino al termine della legislatura.
E poi, dico io, stando le cose allo stato attuale, l'ex sindaco di Firenze ci delizierà , vincendo un ulteriore mandato con le elezioni del 2018.
Non c'è dubbio, la Troika e l'imprenditoria più rappresentativa del nostro paese, vogliono che il ragazzotto resti al suo posto, e con i mezzi di informazione controllati, non è difficile pilotare il bolso elettorato italiano nella direzione desiderata.
Oltre a ciò, c'è la capacità di raccogliere i voti tramite la solita rete clientelare, ti do il voto in cambio di favori.
Ma il colpo definitivo che fa di Renzi un probabile vincitore, è la mancanza di una forza di opposizione che sia strutturata e capace di raccogliere intorno a se quel consenso necessario per candidarsi autorevolmente al governo.
Il partito, con maggiori possibilità, che ambisce a guidare il paese , come tutti sanno, è il M5S.
E' un partito che ha avuto nell'ultimo periodo, un incremento vertiginoso nei sondaggi e che si è accaparrata, con due vittorie di prestigio, le elezioni a sindaco di Roma e di Torino.
Però, a mia sensazione, il movimento di Grillo sta dimostrando di essere composto, si da ragazzi generosi e pieni di entusiasmo, ma nello stesso tempo che evidenziano ingenuità e inesperienza .
Oltre tutto, l'offerta politica del M5S non è molto chiara, e credo che possa mettere dubbi al potenziale elettorato, fuori dal nocciolo duro del partito stesso, tanto da non capire quale sia il vero programma.
Fuori dall'Euro e dall' Europa, prima si, poi vediamo, poi faremo il referendum.
Sul tema dell'immigrazione il M5S è completamente passivo per paura di prendere una posizione, che possa dar fastidio ad una o l'altra parte dell'elettorato.
Molto spesso il governo Renzi è rimasto in piedi grazie ai voti del partito di Grillo.
Certe frequentazioni all'ambasciata americana, pranzi con la Commissione Trilateral possono sollevare qualche dubbio, soprattutto quando il tuo credo è la lotta ai massoni.
Di Berlusconi non vorrei parlare in quanto non credo veramente sia il leader di un partito di opposizione, semplicemente cerca di tenersi a galla giocando su più tavoli. Ci sono interessi di famiglia da difendere e quando si arriva a una certa età si perdono i freni inibitori.
Una delle carte, che il nostro Cavaliere sta giocando, è il Sig. Stefano Parisi.
Buttato nella mischia, come vittima sacrificale il nostro ex candidato sindaco, è destinato a scomparire dalla scena politica, probabilmente nei primi giorni del prossimo novembre,dopo i morti, dopo avere creato, organizzato, diretto e presenziato un inutile convegno, ops!, una convention programmatica che si prevede per il prossimo mese.
Parisi è il re del politically correct, moderato più moderato di un sapone detergente neutro, impalpabile, anche il vestito che porta addosso sembra preso in prestito. Potrebbe benissimo stare in un programma televisivo, in seconda serata, per gli ascoltatori insonni. Dopo pochi minuti l'effetto è assicurato, il sonno arriva.
Naturalmente il sogno che eccita le notti di Berlusconi è quello di congiungersi, metaforicamente parlando, con il nostro Renzi per dare agli italiani quella riforma costituzionale che tutti gli italiani stanno "agognando".
Salvini, che di tanto in tanto ha problemi all'interno del suo partito, per gli attacchi che periodicamente gli porta Bossi, fa sapere,quasi ogni giorno, al suo popolo, cosa farà quando sarà al governo.
Quello che il nostro segretario non dice, però, è quale strategia userà per condurre il Carroccio a conquistare Roma. Con le percentuali dei sondaggi sulla Lega. invariate da molto tempo, non si va da nessuna parte.
Assodato che la base leghista non vuole, di nuovo, un alleanza con Forza Italia (giustamente,dico io) e senza una strategia che porti ad una sensibile crescita di elettorato, viene difficile capire come il leader leghista potrà andare a governare.
Finché i leghisti continueranno a comportarsi come se vivessero in una riserva indiana e non apriranno le porte a nuove risorse, difficilmente il consenso intorno a loro potrà aumentare.
Quindi, per il nostro attuale Presidente del Consiglio, non si pone il problema per quanto tempo potrà essere al timone di questo scalcagnato paese, bensì quanto tempo ancora, l'Italia, riuscirà a rimanere in piedi sotto i colpi inferti da Renzi e i suoi amici.