È stato localizzato dalla Sala Sismica INGV di Roma alle coordinate geografiche (lat, lon) -8.3970, 127.1900, ad una profondità di 68 km, il terremoto di magnitudo 6.3 che venerdì alle 4:36 ora italiana ha colpito al largo delle coste di Timor Est, costringendo molte persone nella capitale Dili a fuggire dagli edifici. Escluso il pericolo di un eventuale  tsunami.

Quasi sullo stesso parallelo ieri si erano registrati due terremoti ancor più potenti, il primo in Perù alle 14:02 di magnitudo 6.8, l'altro nella Nuova Caledonia di 6.7 alle 17:38.

A Timor non ci sono state segnalazioni di danni o vittime, ma i testimoni hanno affermato di aver avuto paura perché la scossa è stata molto forte. Il terremoto è stato avvertito anche in Australia, a Darwin, a più di 700 km di distanza.

Timor Est e la vicina Indonesia si trovano a cavallo del cosiddetto "Pacific Ring of Fire", una zona sismicamente attiva, punto d'incontro di  diverse placche tettoniche, dove ogni anno si registrano un gran numero di terremoti ed eruzioni vulcaniche.