Dalla Stampa estera di Roma, secondo Salvini, mercoledì c'era grande interesse dei giornalisti stranieri per il successo della Lega. Mica vero... o almeno ce n'era molto meno rispetto a quello mostrato ieri per l'appuntamento organizzato per conoscere il "Di Maio pensiero".

A parte le note di costume, Salvini ha detto di stare lavorando a un "programma da offrire al Parlamento e a tutti gli altri [partiti]. Non ho la smania di fare il presidente del Consiglio a tutti i costi: farò tutto quello che è umanamente e democraticamente possibile per rispettare il mandato degli elettori. Non sono disponibile a partecipare a un governo a ogni costo per fare il ministro per qualche mese."

Naturalmente, il leader della Lega si è ben guardato dallo spiegare in che cosa possa consistere tutto ciò in termini reali... ma nessuno in questo momento è in grado di poterlo immaginare, neppure i suoi avversari.


Ma qualcosa di concreto, in fondo, Salvini qualcosa lo ha detto. Prima di tutto che "sarebbe irrispettoso coinvolgere chi ha perso le elezioni e quindi no a qualsiasi governo che abbia al centro Gentiloni, Boschi, Minniti".

Inoltre che chiunque accetti di fare un'alleanza con il centrodestra dovrà "impegnarsi a cancellare la legge Fornero, a ridurre le tasse al 15%, a rendere l'Italia più federale e meno burocratica. Se ci sono altri suggerimenti a partire da questo presupposto siamo ben contenti di accoglierli. Sui nomi e sui ruoli non ci sono pregiudizi di partenza, mi interessa il progetto: se c'è condivisione di progetto ragioniamo".

In ogni caso, la prima "sfida" con gli altri partiti riguarderà la presidenza delle due Camere. Da come verrà risolto questo primo rebus, peraltro non complicatissimo, si potrà capire se ci saranno o meno margini di trattative per possibili alleanze per dar vita ad un Governo.