Da sempre un'accozzaglia, da sempre vicino ai poteri forti, il PD si spegne all'insegna dei luoghi comuni.

Era nell'aria, il Partito Democratico di fatto non esiste più. A deciderlo i cittadini che hanno smantellato anche le ultime roccaforti che da 20 anni, dominavano la scena nelle regioni che hanno fatto la storia della sinistra italiana.

Retroscena scontati di una politica che negli ultimi 10 anni ha guardato oltre, oltre il bisogno reale dei cittadini, sommersi dalla padronanza di potere di uomini rinati dalle ceneri della prima Repubblica.

Il loro scopo? Dominare la scena pubblica, senza percepire il disagio che covava nelle frastornate realtà del nostro Paese.

La ricerca continua del potere a tutti i costi, una "dittatura" costruita su false ideologie e falsi proclami. Tutto questo era il PD, imbroglione, falso e cinico.

Un meccanismo perfetto fatto di assurde pretese, retto da capibastone pronti a "sacrificare la madre" pur di rendere omaggio al padrone di turno.

False primarie, falsi tesseramenti, false identità hanno dominato la scena a discapito di ignari e "fessi" sostenitori che, forse, hanno ceduto alle lusinghe di vecchi volponi.

Una realtà mistificata da vane e ridicole promesse di un fantomatico cambiamento mai attuato.

Oggi la debacle, inevitabile e meritata.

Cosa succederà adesso?

Divisi e lividi, i contendenti  restano ancor di più “nudi e crudi”, oramai fuori dal potere e lontani dagli italiani, mentre sorge il nuovo governo “giallo-verde” che definirlo “rivoluzionario” è dire poco.

Comunque andrà, il Partito democratico o quel che ne resterà, oggi è “out”, fuori tempo e fuori gioco, fuori dalla realtà che ci vede forse, per la prima volta dopo decenni, alzare la testa e riprendere il cammino.