Libano: celebrato il primo matrimonio tra due militari italiani all'estero
"E' stato con assoluto piacere che ho accettato di fargli da testimone a lui e a Fiorella, con la loro decisione di sposarsi in missione e di proseguire nel loro mandato, sono un esempio, di dedizione lavoro e al sacrificio" queste le parole del Comandante del contingente italiano in Libano, il Generale B. Diego Fulco, al primo matrimonio di due militari italiani all'estero, definito anche "un esempio concreto di quello spirito di servizio che accomuna i militari".
Lui è il Caporal Maggiore Capo Vincenzo De Rita, lei il Caporal Maggiore Scelto Fiorella Tomasino classe 1987, della provincia di Salerno del 232°reggimento trasmissioni di Avellino e si sono sposati durante la loro missione UNIFIL in Libano.
E' il primo matrimonio all'estero per due militari italiani. Come abito da sposa il Caporal Maggiore Scelto Fiorella Tomasino, ha vestito l'uniforme di servizio e combattimento che indossano i militari impegnati in Patria e all'estero mentre per Caporal Maggiore Capo Vincenzo De Rita, classe 1981 di Avellino (un periodo nella Brigata Paracadutisti"Folgore", dal 2012 presta servizio reggimento della città irpina), indossava il Basco Blu dei peacekeepers.
Un matrimonio senza dubbio singolare, fuori dagli schemi, impressionante nella sua semplicità. Un matrimonio celebrato ai tempi dell'emergenza sanitaria del COVID-19, che ha cambiato i piani dei due militari, ma loro essendo militari non si sono certi arresi e sono riusciti a realizzare il loro sogno adattandosi alla situazione.
Vincenzo e Fiorella, hanno chiesto di potersi sposare in Libano dove l'Ambasciatrice Nicoletta Bombardiere ha celebrato le nozze con il rito civile.
Testimoni di questo matrimonio cosi insolito, il Comandante del contingente, il Generale B. Diego Filippo Fulco, e il Tenente Colonnello Cesare Finocchi. Ad assistere alla cerimonia c'erano due colleghi in rappresentanza degli oltre mille militari italiani del contingente e i parenti in videoconferenza che ha consentito a loro dall'Italia, di partecipare al matrimonio.
Guanti e mascherine, distanze da rispettare imposte dall'emergenza COVID-19 anche in Libano hanno caratterizzato il matrimonio, mascherine che poi all'aperto e solo per un breve momento, sono scomparse per lasciare spazio al bacio di rito.
Al rientro alla base a Shama, ad aspettarli c'erano gli amici ed i colleghi che con una cena hanno festeggiato gli sposi. Il Comandante del 232° Reggimento Trasmissioni, Colonnello Zulini, ha portato il saluto del loro reparto, e ha ricordato che "famiglia è una parola importante, una missione che ogni giorno richiede sacrificio, ma che sa dare infinite emozioni".
Tutti i giorni Vincenzo e Fiorella sono impegnati in sala radio, in un bunker vicino al centro operativo del Sector West, questo è il loro lavoro, che permette di tenere monitorato quanto fanno le centinaia di pattuglie di caschi blu nel Sud del Libano ogni giorno. Un lavoro estenuante fatto di comunicazioni radio, codici e tanta responsabilità. Un lavoro in magazzino radio in patria e in sala radio in Libano, una passione comune che ora rimarrà "in famiglia".
Azione determinazione, concentrazione per portare a termine la missione, nel miglior modo possibile, impegno verso il dovere: queste le caratteristiche di un soldato nell'immaginario collettivo, una determinazione che ha spinto Vincenzo e Fiorella a coronare il loro sogno in una situazione davvero particolare: missione compiuta e alla perfezione, anche questa volta. (lasottilelinearossa.over-blog.it)