Io non do ragione a Salvini, e voi?
Coloro che fanno politica fregandosene di tutto e di tutti, stravolgendo la realtà in base alla loro convenienza fino ad arrivare a pronunciare palesi bugie, sono i politici che in Italia riscontrano maggiore successo, sia perché gli italiani sono un popolo senza memoria, sia perché sono il popolo del Franza o Spagna purché se magna.
La provocazione a livello di continua sfida, da parte di costoro, finisce inoltre per prevalere sulla razionalità, spacciando per logico ciò che non solo non lo è, ma è addirittura incredibilmente stupido!
Uno che meglio di altri incarna le caratteristiche del politico appena riassunte è Matteo Salvini.
Martedì, dopo aver esaltato lo svolgimento della folle parata trionfale in pullman della nazionale di calcio tra le vie di Roma come il risultato di un ricatto di Chiellini a cui il ministro Speranza si sarebbe sottomesso (citando come fonte Dagospia), Salvini ha posto questo quesito sui propri profili social:
"Io do ragione a Chiellini, e voi?"
Ma come si fa a sostenere posizioni di tale assurdità? Già accettare come normale e dovuto il presunto ricatto fatto da un calciatore ad un ministro della Repubblica, che oltretutto a suo credere vi avrebbe acconsentito, è allucinante... ma ancora di più è allucinante porre un quesito tanto assurdo.
Secondo Salvini, il contagio da Covid, di cui tutti stanno registrando una ripresa, ieri avrebbe dovuto prendersi una pausa perché la nazionale e i romani dovevano festeggiare? Ma che c'entra il dare o non dare ragione ad una decisione che, chiunque ne sia stato l'artefice, è logicamente, già di per sé, un errore?
Ma non si rende conto dell'idiozia che lui, o chi per lui, ha pubblicato o fatto pubblicare sui suoi profili social? Probabilmente no, perché chi lo applaude non è in grado di capire la gravità di quanto diffuso da Salvini per promuovere la sua propaganda.
Non soddisfatto di quanto già fatto, quest'oggi Salvini si è poi premurato di dissertare, per denigrarlo alle orecchie dei suoi elettori, sul disegno di legge Zan, dicendo, tra l'altro, che la proposta alternativa della Lega accoglie "l'invito del santo padre" e di tante associazioni: "Togliamo da quella legge l’ideologia, quindi la teoria gender nelle scuole, togliamo dal campo politico i bambini, togliamo la censura e i reati di opinione".
Il santo padre, come lo chiama Salvini, sul ddl Zan non ha detto nulla. Ne hanno parlato invece i vescovi italiani e la segreteria di Stato perché, in relazione a due punti potrebbe confliggere con i patti lateranensi. Le commissioni costituzionali di Camera e Senato non hanno rilevato nessun problema in tal senso. Chissà, allora, a quale santo padre si stia riferendo il confuso Salvini.
Confuso non a caso, perché oggi si è anche premurato di aggiungere, sempre sul ddl Zan, che tale legge riguarderebbe i bambini... quindi: " togliamo dal campo politico i bambini".
Detto da uno che si fa propaganda politica ricorrendo giornalmente all'uso dei "suoi" bambini è, prima che provocatorio, sostanzialmente farsesco!
Ma ricorrere ai bambini, quando si parla di leggi che riguardano omosessualità o transfobia è normale per certi politici, come dimostra quanto licenziato dall'Ungheria di Orban... un parafascista di cui Salvini dichiara di essere amico e le cui leggi vuol portare in Italia.
Ma come è possibile che un personaggio come Salvini possa occupare un seggio in Parlamento? Ma come è possibile prendere sul serio quello che dice?