Il recente accanimento dei media contro le generazioni più giovani, considerate colpevoli di comportamenti rischiosi ai tempi del nuovo Coronavirus, contribuisce solo ad aumentare l’odio delle menti ottuse che, come si dice, fanno di tutta l’erba un fascio. Forse bisognerebbe muovere una critica più intelligente.

Sono sulla mia bicicletta, solo, diretto verso casa. Ad un certo punto, nei pressi di un attraversamento pedonale, un’anziana signora mi guarda con ribrezzo. Poi porta la mano davanti al volto e con l’aiuto del labiale – non riesco a sentirla per via della distanza – riesco a carpire il motivo della sua reazione: non ho la mascherina. La mia risposta è secca: “Signora, sono in bicicletta”. Lo sguardo sul suo volto diventa quello di chi ha davanti un assassino; mi fa cenno di tenermi lontano, per fortuna non devo proseguire per quella strada.

Peccato però che, oltre ad essere stato tolto l’obbligo di indossare la mascherina all'aperto, l’utilizzo di questi dispositivi mentre si è in bicicletta, o più in generale quando si pratica un’attività sportiva, è fortemente sconsigliato dai medici. Infatti, in condizioni in cui il nostro corpo richiede una maggiore quantità di ossigeno, perché sotto sforzo, può risultare pericoloso respirare l’aria ‘viziata’ all'interno di una mascherina, che non fa in tempo ad essere ricambiata.

Alcalosi a parte, questo episodio che mi è accaduto qualche giorno fa lascia particolarmente riflettere su un aspetto, forse per molti passato inosservato, di questa fase di ripresa dalla pandemia del Sars-CoV-2. Sto parlando dell’accanimento recente, se non attuale, dei media contro le generazioni dei giovani, che dalle drammatiche descrizioni riportate su giornali e telegiornali sembrano essere tutti assolutamente noncuranti del problema mondiale in corso. Sono quotidiani i bombardamenti di immagini che raccontano assembramenti di ragazzi corredate dai commenti dei ‘grandi’, che considerano il comportamento delle generazioni successive un problema.

Non si può negare che molti ragazzi abbiano violato le norme prescritte per questo difficile periodo, ma nemmeno si può far credere che tutti i giovani siano incoscienti. In ogni categoria di persone ci sono i ‘buoni’ e i ‘cattivi’: ognuno di noi avrà assistito sicuramente, pure durante il lockdown, a menefreghisti di tutte le età, e vi garantisco che se ci penso ho visto tra questi molti adulti.

I risultati della critica mossa dal mondo dell’informazione sono ben visibili, poi, nella vita di tutti i giorni, con episodi come quello raccontato sopra.

Forse sarebbe più opportuno e intelligente criticare le persone, non le generazioni.