Che cosa hanno fatto finora i giganti dell'IT per contrastare la diffusione di notizie false e pubblicità ingannevoli? Poco o nulla.

È questo il giudizio espresso dalla Commissione europea su Google, Facebook e Twitter che, secondo Bruxelles, non hanno ancora rispettato gli impegni che si erano assunti per combattere le notizie false aderendo volontariamente al codice di condotta concordato lo scorso ottobre, quando ormai mancano tre mesi alle elezioni europee.

E non bisogna neppure dimenticare gli altri appuntamenti elettorali per le politiche che si svolgeranno quest'anno in Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Polonia, Portogallo e Ucraina .

E per tale motivo, Julian King, commissario europeo alla Sicurezza, ha rimproverato Google, Facebook e Twitter per non avere indicato nelle loro relazioni mensili alcun progresso nella lotta alle "fake news".


Secondo King, Facebook non ha fornito dettagli di quanto fatto in relazione agli annunci politici nel mese di gennaio e neppure il numero di account falsi cancellati in conseguenza di attività illecite che avevano come obiettivo l'Unione europea.

Per la Commissione, anche Google non ha fatto abbastanza, in questo caso in relazione alla pubblicità di natura politica, comunicando in che modo venissero valutati gli annunci con possibili contenuti fasulli e quali fossero i provvedimenti adottati.

Infine, secondo Bruxelles, anche Twitter non avrebbe fornito alcun parametro di riferimento per dimostrare quanto fatto in relazione al monitoraggio di annunci di carattere politico.